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Da un'intervista di "Radio Radio" al virologo Giulio Tarro


CORONAVIRUS: “Errori madornali di chi ci governa, facciano un mea culpa

TARRO: «Abbiamo di fronte un nuovo 'Coronavirus', il terzo di questo secolo, che causa una malattia febbrile, o delle polmoniti fino a portare a difficoltà respiratorie... L’emergenza doveva essere affrontata in maniera più intelligente...».

di Redazione

Tutta Italia è zona rossa, in quarantena per sconfiggere, o, quanto meno limitare, le infezioni da Coronavirus: in Lombardia aumentano vertiginosamente i pazienti da terapia intensiva, mentre il celeberrimo “paziente 1” è tornato a respirare in modo autonomo.
Dopo l’annuncio del Governo di mettere in quarantena tutto il Paese, con il conseguente assalto pacifico dei cittadini ai supermercati per approviggionarsi di derrate alimentari, si attendono i primi frutti delle decisioni restrittive annunciate nella sera dello scorso 9 marzo 2020 dal Premier Conte. Misure che secondo Giulio Tarro, da molti aggettivato con la perifrasi di principale virologo mondiale, si sarebbero dovute prendere molto prima.
Ecco cosa ha detto il prof. Giulio Tarro a ‘Un giorno speciale’ nell’intervista di Fabio Duranti e Francesco Vergovich: «Anni addietro i coronavirus rappresentavano una famiglia virale che nei periodi invernali causavano il 30% dei raffreddori.
Ora abbiamo di fronte un nuovo 'coronavirus', il terzo di questo secolo, che causa una malattia febbrile, o delle polmoniti fino a portare a difficoltà respiratorie.
Pensiamo che ogni anno in Italia muoiono circa 10.000 persone, per lo più anziani con patologie pregresse, per un virus influenzale, ma questo non fa notizia soprattutto perché queste morti sono disseminate in tutto il territorio nazionale. Ma poniamo ora che tutte le persone a rischio vengano ricoverate negli ospedali, magari circondate da giornalisti in cerca di scoop… ovviamente la conseguente epidemia di influenza, che può causare la morte, spingerà innumerevoli persone... In Italia abbiamo ogni anno 6 milioni di persone colpite da sindrome influenzale, a pretendere analisi e assistenza che con la situazione che si è creata sono impossibili da ottenere.
Negli anni sono stati tagliati i posti letto senza essere lungimiranti, bisogna sempre prospettare terremoti.

Oggi l’ansia della popolazione si sta concentrando su come tenersi alla larga da questo maledetto virus, ma nessuno pensa al fatto che tutto sommato noi viviamo circondati da innumerevoli virus. Attenti alla psicosi: può spalancare le porte del nostro corpo al virus.
In questi giorni nessuno ci dice che noi ci difendiamo da questi ultimi grazie al nostro sistema immunitario, il quale però può essere compromesso oltre che da uno sbagliato stile di vita anche dallo stress e dallo stato di spasmodica attenzione su ogni notizia riguardo il coronavirus da web e TV. Non vorrei quindi che questa psicosi di massa faccia più danni del famigerato Covid-19.
L’emergenza doveva essere affrontata in maniera più intelligente, si sarebbero dovuti accertare che gli italiani che rientravano presentandosi col passaporto non avessero avuto alcun tipo di rapporto con i cinesi. Dall’esito poi avrebbero dovuto metterli in quarantena o meno. Tutta Europa avrebbe dovuto bloccare i voli dalla Cina.
In Francia non appena hanno saputo dell’epidemia cinese si sono subito preoccupati di raddoppiare i ricoveri d’emergenza, noi purtroppo abbiamo cominciato col piede sbagliato e ora giochiamo con l’acqua alla gola in Lombardia che è tra i primi posti della sanità italiana, figuriamoci se prende piede da altre parti.
Chi ci ha governato ha commesso degli errori madornali, facciano un ‘mea culpa’
.».