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I risultati di una ricerca, pubblicati su Faseb Journal, rivela


OLIO EXTRAVERGINE:
fa bene al cervello, soprattutto negli anziani

Una équipe di ricercatori del CNR e della Università della Tuscia, ha identificato, riscontrando particolari effetti benefici negli anziani, il ruolo anti-invecchiamento neurale in vivo di un componente dell’olio extravergine di oliva, l’idrossitirosolo, presente in abbondanza anche negli scarti di lavorazione.

di Piero Mastroiorio

Uno studio, pubblicato sulla rivista internazionale Faseb Journal, condotto da un team di studiosi dell’IBBC-CNR, Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio Nazionale delle Ricerche, guidati da Felice Tirone, in collaborazione con Laura Micheli, Giorgio D’Andrea e Manuela Ceccarelli, a cui hanno partecipato anche alcuni ricercatori dell’Università della Tuscia: Carla Caruso del Dipartimento di scienze ecologiche e biologiche e un team del Dipartimento di Scienze agrarie e forestali composto da Roberta Bernini, Luca Santi e Mariangela Clemente, che ha sintetizzato l‘idrossitirosolo, il processo di invecchiamento neurale, con una nuova procedura brevettata, ha dimostrato, in un modello animale anziano, che nel cervello dei mammiferi, in particolare nell’ippocampo, vengono prodotti nell’arco di tutta la vita nuovi neuroni. Questo processo denominato neurogenesi è indispensabile per la formazione della memoria episodica, come hanno dimostrato recenti ricerche: i nuovi neuroni dell’ippocampo vengono generati a partire da cellule staminali e durante l’invecchiamento ha luogo un calo progressivo di entrambi, che è all’origine di una drastica riduzione della memoria episodica. L’idrossitirosolo, un composto che in natura è presente nell’olio extravergine di oliva, ha forti capacità antiossidanti e protettive sulle cellule. Inutile dire che, diversi fattori, tra i quali la dieta, sono in grado di stimolare la neurogenesi adulta.
«L’assunzione orale di 'idrossitisolo' per un mese conserva in vita i nuovi neuroni prodotti durante tale periodo, sia nell’adulto che ancor più nell’anziano, nel quale stimola anche la proliferazione delle cellule staminali, dalle quali vengono generati i neuroni. Inoltre l’idrossitirosolo, grazie alla sua attività antiossidante, riesce a ‘ripulire’ le cellule nervose, perché porta anche ad una riduzione di alcuni marcatori dell’invecchiamento come le lipofuscine, che sono accumuli di detriti nelle cellule neuronali», spiega il ricercatore IBBC-CNR, Felice Tirone, a cui fa eco la ricercatrice Laura Micheli, sottolineando: «Abbiamo verificato, grazie al c-fos, un marcatore di attività neuronale, che i nuovi neuroni prodotti in eccesso nell’anziano vengono effettivamente inseriti nei circuiti neuronali, indicando così che l’effetto dell’idrossitirosolo si traduce in un aumento di funzionalità dell’ippocampo. La dose assunta quotidianamente durante la sperimentazione equivale alle dosi che un uomo potrebbe assumere con una dieta arricchita e/o con integratori, circa 500 mg/die per persona. Comunque l’assunzione di idrossitirosolo avrebbe un’efficacia anche maggiore se avvenisse mediante consumo di un cibo funzionale quale è l’olio di oliva.».
Questi risultati confermano gli effetti benefici della dieta mediterranea, in particolare per l’anziano, e aprono a un potenziale risvolto ecologico, come sottolinea concludendo il ricercatore Tirone: «I residui della lavorazione delle olive, molto inquinanti, contengono una grande quantità di idrossitirosolo: migliorare le procedure di separazione delle componenti buone nella lavorazione consentirebbe di ottenere idrossitirosolo e ridurre l’impatto nocivo.».