AMEDEI: «Un suolo dopo un incendio cambia le sue caratteristiche chimiche e biologiche, varia il suo pH negli strati più superficiali, ma, soprattutto la diminuzione della sostanza organica, peggiora la struttura dei terreni e la loro capacità di assorbire l’acqua. Anzi, dopo l’incendio, sul suolo si forma uno strato di cenere che lo rende per un lasso di tempo idrorepellente.».
di Redazione —
«Il Gargano torna ad essere colpito da incendi. Il 24 luglio 2007: Peschici, il 24 luglio 2024: Vieste. Una strana coincidenza per il Gargano che, purtroppo, torna ad essere incendiato ed evacuato per proteggere le vite umane. Spesso si trascurano gli effetti che un incendio può avere sul territorio. Effetti che possono essere classificati, in termini temporali, in immediati e a lungo termine. Gli effetti immediati sono il diretto risultato della combustione con traumi o morte delle piante e della fauna, fumo e riscaldamento dei suoli. Gli effetti a lungo termine, invece, si ripercuotono, soprattutto, sul suolo e sulle sue modifiche geomorfologiche.
Un suolo dopo un incendio cambia le sue caratteristiche chimiche e biologiche, varia il suo pH negli strati più superficiali, ma, soprattutto, la diminuzione della sostanza organica, peggiora la struttura dei terreni e la loro capacità di assorbire l’acqua. Anzi, dopo l’incendio sul suolo si forma uno strato di cenere che lo rende per un lasso di tempo idrorepellente. Quindi, in caso di piogge di una certa entità, questa situazione, assieme a una maggior precarietà di ancoraggio del sistema pianta-suolo-roccia, può provocare l’innesco di importanti fenomeni di erosione e di instabilità dei versanti aumentando il rischio di natura idrogeomorfologica.
Da ultimo sono da non trascurare le emissioni degli incendi sulla qualità dell’aria e della salute umana. La combustione della biomassa, infatti, contribuisce per il 30% all’immissione in atmosfera di gas a effetto serra, contro il 54% causato dalle attività antropiche.
Continuiamo a parlare e tanto di cambiamenti climatici e di dissesto idrogeologico ma, purtroppo, ancora non comprendiamo come un solo incendio può notevolmente aumentare il rischio di un territorio che, invece, per la sua bellezza “naturale” dovrebbe essere preservato e, invece, impotenti, siamo costretti ad assistere alla distruzione e all’evacuazione di oltre 500 persone che avevano semplicemente scelto il Gargano per trascorrere le loro vacanze», dice la geologa Giovanna Amedei, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia, grande conoscitrice del Gargano.