A 17 giorni dal primo violento terremoto, che ha colpito Turchia e Siria, le foto del lavoro, che non si ferma, della costellazione dei satelliti radar COSMO-SkyMed dell’ASI, Agenzia Spaziale Italiana.
di Redazione —
Sono trascorsi 17 giorni dal primo violento terremoto che ha colpito, la notte del 6 febbraio 2023, Turchia e Siria, il lavoro della costellazione dei satelliti radar COSMO-SkyMed dell’ASI, Agenzia Spaziale Italiana, non si ferma, tanto che i satelliti continuano a ‘guardare’ e ad inviare foto a terra, utili all’ASI, che ha predisposto un piano di acquisizione dedicato al monitoraggio di molte delle città interessate dal terremoto.
Le ultime immagini giunte dai satelliti COSMO-SkyMed risalgono al 20 febbraio alle 15:27 UTC sulla citta di Gaziantep e su Kahramanmaras alle 03:07 UTC, sono moltissime quelle presenti in archivio post evento che l’ASI ha reso subito disponibili ad enti e istituzioni nazionali e internazionali e sulle quali non si ferma il lavoro di elaborazione dell’INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che ha effettuato una prima analisi dei danni verificatisi sulle città di Gaziantep e Kahramanmaras utilizzando i dati e le immagini di COSMO-SkyMed.
Attraverso una metodologia avanzata denominata ICD, Intensity Correlation Difference, un indice che calcola la differenza di correlazione di intensità tra coppie di immagini satellitari acquisite prima e dopo l’evento sismico, ossia una coppia pre sismica e una coppia a cavallo dell’evento, è stato possibile ricavare una damage proxy map, mappa di stima dei danni, utilizzando l’individuazione dei cambiamenti delle scene SAR, Radar ad apertura sintetica.
Anche in questo drammatico evento è fondamentale la sinergia tra diverse aree di ricerca scientifica, mettendo al servizio della società le migliori innovazioni della conoscenza.