Anche un’omissione involontaria, ascrivibile ad un momento di distrazione, può pesare notevolmente sul portafoglio del cittadino irreprensibile. Persino non dichiarare una carta prepagata, di cui non fa più uso, espone al rischio di multe, perché, comunque, rappresenta un rapporto finanziario.
di Redazione —
Quando si compila la dichiarazione dei redditi non si deve mai abbassare la guardia, perché essa serve a conoscere le entrate effettive del contribuente. In base alla condizione reddituale del cittadino il Fisco individua le imposte da pagare a partire dalla base imponibile e dalle aliquote fiscali. C’è tuttavia il rischio di ricevere multe di oltre 5.000 € dall’Agenzia delle Entrate per i titolari di libretto postale e buoni fruttiferi che non dichiarano alcuni dati.
Bisogna prestare attenzione alle dichiarazioni reddituali soprattutto se il contribuente richiede agevolazioni fiscali e sussidi governativi. Ciò perché gli aiuti economici giungono in soccorso dei contribuenti in difficoltà finanziarie che faticano ad sostentarsi. Per ottenere benefici economici e ammortizzatori sociali bisogna avere un reddito ISEE inferiore alle attuali soglie, il Decreto legislativo 26/2019 per il reddito di cittadinanza occorre, ad esempio, esibire un ISEE non superiore a 9.360 €, mentre, se si intende fruire del bonus energia elettrica, gas e acqua il limite reddituale si abbassa a 8.107,5 €.
Il possesso di una carta o di conto corrente non ha alcun peso sugli indicatori patrimoniali, pur tuttavia, anche, in presenza di tali eventualità è necessario riportare tutti i rapporti finanziari di cui si è titolari. In caso contrario la DSU, Dichiarazione Sostitutiva Unica, risulta non rispondente al reale reddito del contribuente e ciò equivale a dire il falso. In sostanza dichiara il falso e rischia sanzioni pecuniarie che oscillano tra i 5.164 e i 25.822 € il contribuente che non denuncia tutti i rapporti finanziari.
Con rapporti finanziari si intende, ad esempio, un libretto postale, oppure, un buono fruttifero, che abbia come intestatario il figlio del contribuente che presenta la DSU.
Persino non dichiarare una carta prepagata, di cui non fa più uso, espone al rischio di multe, perché comunque rappresenta un rapporto finanziario.
Si consiglia pertanto di rettificare in breve volgere di tempo qualunque dimenticanza o omissione di questi dati tramite la presentazione di una muova dichiarazione ISEE. Solo inserendo i dati che mancano si potrà evitare che l’Agenzia delle Entrate rilevi la presenza di difformità e/o omissioni.
FONTE: https://www.proiezionidiborsa.it