Avvocati chiamano la sede di Ginevra dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, che fornisce un numero telefonico alternativo della sede OMS di Roma, a cui risponde la segreteria del ministro Speranza. Spiegati imotivi della telefonata: comprendere per quale motivo l’Italia non si adegui alla massima autorità sanitaria internazionale in materia di falsi postivi da tamponi PCR, l’OMS chiede che, la domanda sia formulata per iscritto e che, sia tenuta informata sul comportamento tenuto dalle autorità sanitarie italiane.
di Redazione —
«In attesa della fissazione dell’udienza di comparizione parti, nella causa davanti al tribunale collegiale di Roma, per la messa al bando degli esiti dei tamponi PCR, che sono inattendibili pressoché al 100%, come è ormai notorio, perlomeno, per come si sviluppano in Italia.
Una delle eccezioni su cui si fonda il ricorso è quella del mancato rispetto dei protocolli dettati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità da settembre ad oggi e completamente disattesi in Italia.
Il ministero della salute, con riguardo agli asintomatici, non ha mai adeguato le proprie linee guida a quanto statuito dall’OMS. Gli asintomatici non possono essere considerati casi positivi al Covid19 se non si ripete l’esame PCR con altro diverso strumento rispetto a quello con cui è stato sviluppato il primo kit ed ovviamente entrambi gli esami devono essere sviluppati al massimo con 24 cicli.
Il collega Marini, che collabora con il sottoscritto, ha telefonato alla delegazione italiana dell’OMS per chiedere spiegazioni. Essa ha sede formalmente a Venezia. Il numero, tuttavia, suonava e nessuno rispondeva. Successivamente, il collega ha chiamato la sede di Ginevra dell’OMS che ha fornito un numero telefonico alternativo di Roma. Composto quest’ultimo ha risposto la segreteria del ministro Speranza! Dopo il primo attimo di stupore il collega si è presentato e ha spiegato i motivi della telefonata: comprendere per quale motivo l’Italia non si adegui alla massima autorità sanitaria internazionale in materia di falsi postivi da tamponi PCR, mentre rispetta, pedissequamente, tutti i protocolli restrittivi.
Lo stupore e, anche, un certo battito cardiaco accelerato, in questo caso lo ha avuto l’interlocutore ministeriale. Uscito dall’imbarazzo ha chiesto di formulare per iscritto questa richiesta: adempimento a cui il collega Marini ha immediatamente provveduto.
Vedremo se ci sarà una risposta.
Se non ci sarà il ministro non dormirà sonni tranquilli, perché l’OMS di Ginevra ha chiesto espressamente di essere informato sul comportamento tenuto dalle autorità sanitarie italiane.
La grande truffa della alterazione degli esiti dei tamponi PCR ha il fiato corto, ma non dobbiamo allentare la presa. L’utilizzo compulsivo dei tamponi è uno dei risvolti più inaccettabili della narrativa di gravità del COVID-19. Essi sono utilizzati come mezzo invasivo della persona al pari della mascherina, in pressoché tutte le situazioni relazionali. Sono resi obbligatori nei luoghi di lavoro, negli ospedali ed è prevista la loro adozione, anche, per il ritorno a scuola il prossimo anno. Deve essere abbattuta la loro credibilità all’origine per impedire che venga utilizzata “a valle”», scrive su Telegram l’avvocato Mauro Sandri, uno dei legali, che stanno lottando all’interno dei Tribunali per le libertà fondamentali dei cittadini ed il ritorno alla normalità della vita quotidiana.