A circa 6 giorni dall’apertura delle scuole, prevista per il 13 settembre: mascherine, distanziamenti, ricambio d’aria e igiene sono le principali misure anti Covid previste per la frequenza in presenza, a cui si aggiungono l’obbligo del “Green pass” per il personale scolastico, ma non per gli studenti, fatto salvo per quelli universitari, nonchè, le “scuole sentinella”, mentre restano gli interrogativi sui trasporti.
di Piero Mastroiorio —
Mancano poco meno di 6 giorni al 13 settembre 2021, data prevista per il rientro a scuola di migliaia di ragazzi, fatta eccezione per l’Alto Adige, dove sono rientrati da ieri, 6 settembre 2021, ma tra Green pass, mascherine, misure anti Covid, trasporti “scuole sentinella”, i dubbi sono ancora tanti.
Una cosa sembra essere certa, almeno per il suo inizio, che la scuola riparte in presenza, ma restano in vigore le misure di sicurezza già note, come detto dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, durante la conferenza stampa del 2 settembre 2021: «mascherina, i distanziamenti laddove possibili, le regole di igiene fondamentale», raccomandando, inoltre, un frequente ricambio d’aria.
Resta da capire se, come detto dal ministro Bianchi e ribadito anche dal ministro Speranza, che le mascherine «possono essere abbassate nelle classi dove tutti sono vaccinati», atteso che sulla pagina dell’ISS, Istituto Superiore di Sanità, si legge: «Anche dopo essersi sottoposti alla vaccinazione bisognerà continuare a osservare misure di protezione nei confronti degli altri, come la mascherina, il distanziamento sociale e il lavaggio accurato delle mani. Ciò sarà necessario finché i dati sull’immunizzazione non mostreranno con certezza che oltre a proteggere sé stessi il vaccino impedisce anche la trasmissione del virus ad altri.».
Accanto alle principali raccomandazioni indirizzate alle scuole, contenute nel “Rapporto Indicazioni strategiche ad interim per la prevenzione e il controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico”, è stato preparato anche un “Piano di monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2” destinato alla Scuola primaria e secondaria di primo grado, con l’obiettivo di sorvegliare, attraverso una «rete di scuole sentinella», la diffusione del virus in ambito scolastico anche in soggetti asintomatici. Queste scuole verranno indicate dalle autorità sanitarie regionali in collaborazione con gli uffici scolastici e la campagna coinvolgerà almeno 55.000 alunni ogni 15 giorni. Il piano prevede test molecolari salivari CONDOTTI, SU BASE VOLONTARIA, su alunni nella fascia di età 6-14 anni delle scuole primarie e secondarie di primo grado presenti sul territorio nazionale. Nella prima fase, quella indicata come “di avviamento” le attività di raccolta dei campioni potranno essere eseguite nella sede scolastica con l’ausilio di personale sanitario, individuato dalle ASL competenti o dal personale della struttura commissariale. Poi, la raccolta dei campioni, sarà fatta dalle famiglie rispettando le istruzioni che garantiscono la correttezza della sua esecuzione.
Il dibattito si accende sull’obbligo del Green pass, che, NON E’ OBBLIGATORIO né per i minori di 12 anni, che sono sempre esenti dal doverlo presentare, anche al ristorante, al museo o in treno, ma nemmeno per i maggiori di 12 anni, che invece hanno l’obbligo di certificazione verde per accedere ai luoghi chiusi, come gli adulti, solo gli studenti universitari, per frequentare le lezioni, dovranno esibirlo, mentre, E’ OBBLIGATORIO per gli insegnanti e personale ATA e costituisce requisito essenziale per lo svolgimento delle prestazioni lavorative, che, stando a quanto previsto dal decreto-legge del 6 agosto, il mancato rispetto di tale requisito è considerato assenza ingiustificata e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso. Intanto, il Garante Privacy, ha espresso parere favorevole sulle modalità semplificate di verifica del Green pass del personale scolastico, che dovrà essere effettuato quotidianamente prima dell’accesso dei lavoratori in sede attraverso il SIDI, Sistema informativo dell’istruzione, la Piattaforma nazionale-DGC, e l’app VerificaC19.
Altro nodo incerto e che desta molta preoccupazione, non solo, tra studenti, famiglie e scuole, è la questione dei trasporti pubblici e della possibilità di prevedere ingressi scaglionati per gli studenti, al fine di ridurre il rischio di sovraffollamento, su cui è intervenuta l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, Carla Garlatti, che, a riguardo, ha detto: «gli ingressi in orari differenziati possono compromettere riposo, gioco, sport, attività culturali, ricreative ed educative. Sono state previste misure e risorse per i trasporti e anche questo è positivo, a patto che siano adottati i piani di trasporto locale. Qualora non ci fosse sufficiente disponibilità di mezzi o di corse, per evitare pericolosi affollamenti, i tavoli di coordinamento previsti presso le prefetture potrebbero scegliere di differenziare l’orario di ingresso a scuola, se non addirittura imporne l’articolazione in turni antimeridiani e pomeridiani. Queste soluzioni potrebbero compromettere i diritti al riposo, al gioco, allo sport, alle attività culturali, ricreative ed educative riconosciuti a bambini e ragazzi dalla Convenzione di New York.». Motivo per cui l’Autorità di garanzia ha inviato una missiva al ministro dell’Interno, al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, al Presidente dell’ANCI e, per conoscenza, al Premier e al ministro dell’Istruzione.