L’Associazione “Cultura in Movimento“, nel ringraziare gli iscritti, ricorda le ultime manifestazioni dell’anno sociale 2024, con la partecipazione alla manifestazione della “Luce della Pace“, la presentazione del romanzo “Susan” e del primo posto raggiunto con un diorama sulla Natività.
di Giusi de Nicola – Presidente Associazione “Cultura in Moviemnto“
A conclusione dell’anno sociale ed in apertura di quello nuovo, da Presidente dell’Associazione “Cultura in Movimento”, con questo mio scritto, vorrei ringraziare quanti hanno contribuito alla realizzazione delle nostre attività, in qualità di soci e non, il Direttore Responsabile de “il Campanile”, Piero Mastroiorio, che ci ha dato spazio sul suo giornale, ospitandoci, spesso, ma soprattutto vorrei rendere noto al grosso pubblico alcune manifestazioni di fine anno, come la partecipazione alla manifestazione della “Luce della Pace“, con l’accensione della nostra lampada, nello scalo ferroviario di San Severo, da quella proveniente, in treno, da Gerusalemme, la presentazione del romanzo “Susan”, dato alle stampe dalle nostra socia, Marirosa Tomaselli e dal primo posto, ottenuto dal socio, Nicola Di Stefano, nell’esposizione di diorami riproducenti la Natività, in quel di Torremaggiore.
Vorrei spendere due parole sulla scrittrice Marirosa Tomaselli, citando le parole, di alcuni passaggi del Direttore de “Il Campanile”, usate durante la presentazione del romanzo, che si è tenuta nel foyer del Teatro comunale “Giuseppe Verdi” di San Severo, alla presenza dell’Assessorato alla Cultura e Vice Sindaco, Anna Paola Giuliani, il quale ha detto: «Marirosa, da piccolissima si appassiona alla lettura di poesie, romanzi e di qualsiasi altra cosa le capiti a tiro. A dieci anni scrive la prima poesia, a cui seguono svariati racconti e un romanzo intitolato: “Da Londra non si vede il cielo”. Il piacere di scrivere non si ferma al romanzo, scrive sia per il suo blog, nato nel 2010, sia per altri siti, partecipando a svariati concorsi letterari e distinguendosi, nel 2018, anche in un concorso di scrittura teatrale.
Vulcano di idee, per Marirosa, scrivere è quasi una necessità, con una particolare predilezione per il romanzo ed il romanzo storico. La scrittura si accompagna, a molte altre passioni, che spaziano dal disegno alla musica, passando per lo studio delle lingue, in primis quella giapponese.
Marirosa Tomaselli, nei suoi scritti, plasma parole in storie, capaci di evocare emozioni, riflessioni e immagini potenti nella mente del lettore. Costruisce universi narrativi, popolati da personaggi che, spesso, affrontano sfide esistenziali, morali o sociali. Ogni suo scritto è un viaggio che permette di esplorare temi universali, come l’amore, la solitudine, la lotta interiore, ma, anche, di affrontare questioni, più specifiche, legate a periodi storici, contesti culturali o esperienze personali.
Il suo processo creativo è intessuto di ricerca, ispirazione e una forte connessione con il mondo che la circonda, perché, scrivere un romanzo, non è solo raccontare una storia, ma trasmettere messaggi, indurre il lettore a guardare il mondo da una prospettiva diversa, spesso stimolando nuove domande e risposte.
Marirosa è una visionaria, una narratrice capace di trasformare emozioni in parole, costruendo mondi che esistono solo sulla carta, ma che riescono a toccare profondamente chi li legge. Attraverso le sue parole crea personaggi che prendono vita, intreccia trame che tengono il lettore con il fiato sospeso e dipinge ambientazioni che possono sembrare reali, quanto il mondo che conosciamo. La sua abilità sta nel dare voce alle emozioni umane, nelle sue varie sfumature, rendendo ogni racconto un’esperienza unica per chi lo legge. Spesso, nei suoi scritti, attinge nella propria esperienza personale, nelle proprie passioni, nonché, nell’osservazione della vita quotidiana. Che si tratti di esplorare relazioni complesse, dilemmi morali o grandi avventure, ogni suo scritto è una finestra aperta su un universo che crea e condivide con il pubblico.».
Detto questo, vorrei ricordare lo splendido primo posto di Nicola di Stefano, nostro socio e presidente di “Fare Ambiente Food“, sezione tematica di Torremaggiore, che, con il suo diorama, un capolavoro di tradizione e creatività ambientato in uno scorcio del borgo antico di Torremaggiore, precisamente, nel quartiere Codacchio, “Port Chccion“, nella Torre di controllo della cinta muraria, un’opera che ha catturato particolarmente l’attenzione, ha ottenuto il primo posto tra le tante creazioni esposte. Si tratta di un presepe che ha saputo unire perfettamente la tradizione artigianale con un tocco di innovazione, dando vita a una scena che trasmette calore, spiritualità e l’autentico spirito del Natale.
L’opera vincitrice, realizzata con materiali locali e tecniche raffinate, ha riportato in vita le scene classiche della Natività, ma con una sensibilità artistica che ha reso il tutto particolarmente suggestivo. Una vittoria che, sicuramente, non solo celebra il talento degli artisti coinvolti, ma ribadisce, anche, l’importanza di mantenere vive le tradizioni natalizie, che, attraverso l’arte dei presepi, continuano a emozionare e a raccontare la storia di un Natale che affonda le radici nel passato, ma sa rinnovarsi con eleganza e creatività.
Un Presepe straordinario nel cuore del centro storico che si è distinto per la sua capacità di fondere la tradizione con l’ambientazione urbana, trasportando il pubblico in una rappresentazione vivida e dettagliata delle antiche stradine e dei vicoli tipici del centro. I personaggi in costume e gli scorci architettonici ricostruiti con grande maestria, evocano un’atmosfera calda e accogliente che rievoca la bellezza e l’autenticità delle tradizioni natalizie. Il successo del diorama non è stato solo il frutto della sua impeccabile realizzazione artigianale, ma anche dell’abilità di integrare l’ambiente urbano con il messaggio universale del Natale.
Una vittoria capace, non solo di celebrare il talento degli artisti partecipanti, ma anche l’importanza di preservare e valorizzare la cultura e le tradizioni locali, creando un legame forte e duraturo tra il passato e il presente. Un vero e proprio omaggio al Natale che, nel cuore del centro storico, continua a vivere attraverso l’arte del presepe.