MARASCHIO: «Il nostro impegno va nella direzione della prevenzione: anche con il fondamentale aiuto delle Forze dell’Ordine dobbiamo evitare che reati gravissimi, come quelli ambientali, si compiano, devastando il nostro prezioso territorio e mettendo a repentaglio la salute nostra e dei nostri figli.».
di Redazione —
Un supporto tecnico e amministrativo da parte degli uffici regionali e di ARPA Puglia per eseguire un sopralluogo congiunto ed effettuare una valutazione tecnica sullo stato dei luoghi. Questo l’intervento che, di concerto col Presidente Emiliano, l’assessore regionale all’Ambiente, Anna Grazia Maraschio, si è impegnata a fornire ai Comuni di San Severo e Chieuti a seguito del sequestro di 20.000 ecoballe sversate illecitamente e successivamente, in parte, andate a fuoco. La decisione è giunta al termine di un tavolo tecnico, tenutosi lo scorso 15 luglio 2021, convocato dal Prefetto alla presenza del Direttore del Dipartimento Ambiente della Regione Puglia Paolo Garofoli, dei Comuni coinvolti, della Guardia di Finanza di Foggia, del comandante provinciale dei carabinieri e del questore di Foggia.
«Riteniamo necessario intervenire in prima battuta anche attraverso il lavoro di ARPA, per poter rispondere alla legittima richiesta di supporto da parte delle Amministrazioni di San Severo e Chieuti. Grazie a questo intervento tecnico e amministrativo, potremo definire una strategia di tutela per il territorio e definire i corretti percorsi procedimentali anche nell’ottica di un auspicato sostegno finanziario. Il nostro impegno va nella direzione della prevenzione: anche con il fondamentale aiuto delle Forze dell’Ordine dobbiamo evitare che reati gravissimi, come quelli ambientali, si compiano, devastando il nostro prezioso territorio e mettendo a repentaglio la salute nostra e dei nostri figli», ha dichiarato l’assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Anna Grazia Maraschio.
Ricordiamo che le ecoballe andate a fuoco lo scorso 28 giugno erano circa 300 e che le preoccupazioni dei cittadini non finiscono con le parole dell’assessore regionale all’Ambiente, perchè, in una delle strutture adiacenti al luogo dell’incendio, è presente un ingente quantitativo di ecoballe, frutto di un sequestro, dell’aprile 2021, a seguito di un procedimento penale pendente innanzi al Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, a cui vanno aggiunte le circa 650 tonnellate di ecoballe, anche queste poste sotto sequestro da qualche anno, in un capannone di circa 500 mq. sito in Zona CIP, in agro di San Severo.