Il progetto, che prevede la mappatura degli apparecchi già esistenti, l’installazione di nuovi DAE, i defibrillatori semiautomatici, nonché, la realizzazione di una rete di dispositivi sempre accessibili in caso di necessità, dislocati in punti strategici della città e utilizzabili da personale “non sanitario“, ha l’obiettivo di intervenire entro i fatidici primi minuti dal riconoscimento dell’arresto cardiaco, in attesa dell’arrivo dell’unità mobile di emergenza/urgenza 118.
di Redazione —
Lo scorso 14 luglio il Comune di San Severo e la Croce Rossa Italiana – Comitato San Severo Torremaggiore, con la firma, presso gli uffici del Piano di Zona, alla presenza dell’Assessore Comunale alle Politiche Sociali, del Presidente del Comitato CRI San Severo-Torremaggiore e dei rappresentarti degli enti partner del progetto, ha preso il via “San Severo Città Cardioprotetta”, utile ad intervenire tempestivamente sulle persone colpite da arresto cardiaco, come spiegano gli operatori: «La morte cardiaca improvvisa, conosciuta anche come arresto cardiaco (arresto Cardio-Circolatorio) è la condizione patologica in cui il cuore, meccanicamente, si ferma portando ad un arresto del circolo sanguigno e danni cerebrali, anche permanenti. Alcune vittime possono essere salvate, se adeguatamente e tempestivamente soccorse. Tuttavia, il riconoscimento tempestivo e la pronta attivazione delle procedure di emergenza risultano vani se non è possibile defibrillare al più presto il paziente: in una percentuale variabile tra il 59% ed il 65% dei casi, l’arresto cardiaco evolve in aritmie senza polso (fibrillazione ventricolare e tachicardia ventricolare senza polso) e la prima terapia utile ed aperta anche al cittadino qualunque, risulta essere la defibrillazione. È calcolato che cinque minuti dopo l’arresto cardiaco (ACC) la percentuale di sopravvivenza del Sistema Nervoso Centrale, senza Rianimazione Cardio-Polmonare (RCP) è del 50%, mentre dopo altri cinque minuti è vicina allo 0%.».
Per un’azione sistemica di prevenzione della salute, il Comune di San Severo ha pubblicato un bando al quale ha partecipato la CRI San Severo-Torremaggiore, supportata da una fitta rete di associazioni, pronta ad impegnarsi per favorire il raggiungimento di tutti gli obiettivi progettuali. I partner, di San Severo Città Cardioprotetta, insieme alla IV Commissione Socio-Sanitaria del Comune, hanno sperimentato per la prima volta la co-progettazione finalizzata ad una partecipazione sempre più consapevole, attiva ed estesa.
Il progetto, che prevede la mappatura degli apparecchi già esistenti, l’installazione di nuovi DAE, i defibrillatori semiautomatici, nonché, la realizzazione di una rete di dispositivi sempre accessibili in caso di necessità, dislocati in punti strategici della città e utilizzabili da personale “non sanitario“, ha l’obiettivo di intervenire entro i fatidici primi minuti dal riconoscimento dell’arresto cardiaco, in attesa dell’arrivo dell’unità mobile di emergenza/urgenza 118. San Severo Città Cardio-protetta, oltre alle azioni indicate, prevede una capillare campagna di sensibilizzazione all’uso di questo importante strumento salvavita, per avere una città informata e formata: primo step di un progetto ambizioso, ma possibile, che vedrà la cittadinanza coinvolta nei prossimi mesi, meglio, anni.