di Redazione —

Nella mattina del 10 febbraio 2025 il Comune di San Severo ha celebrato il GIORNO DEL RICORDO, solennità civile dalla Legge n. 92 del 30 marzo 2004 che ripropone al centro del dibattito culturale, storico e politico, la commemorazione delle numerose vittime italiane uccise dalla barbarie partigiana comunista italiana e yugoslava.

Il Sindaco, Lidya Colangelo, il Comandante della Polizia Locale, Marco d’Antuoni e Angelo Stega, per l’ANVGD, Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, hanno deposto una corona di alloro al cippo commemorativo posto in Largo delle Foibe, nei pressi della Scuola Media Petrarca., alla presenza di alcuni Assessori e Consiglieri Comunali, delle delegazioni delle Associazioni combattentistiche cittadine, docenti e studenti della Scuola Media Petrarca che hanno cantato l’Inno nazionale italiano e mostrato i lavori eseguiti in aula per questa giornata.

Alla manifestazione non era presente il Vicesindaco, nonché, Assessore con delega alla Cultura, Anna Paola Giuliani, perché impegnata a rappresentare la Città in quel di Milano, alla BIT, Borsa Internazionale del Turismo, che, raggiunta telefonicamente, in relazione alla Giornata del Ricordo, ha dichiarato: «Oggi si è tenuta nella mia città, San Severo, la commemorazione delle vittime delle foibe, a cui non ho potuto partecipare, perché impegnata, in quel di Milano, a rappresentare la mia città, alla Mostra Internazionale del Turismo, un capitolo tragico della nostra storia che non possiamo e non dobbiamo dimenticare. Questo evento, avvenuto principalmente durante e dopo la seconda guerra mondiale, ha segnato profondamente il destino di migliaia di italiani, spesso costretti a subire violenze inaudite e una perdita inenarrabile.

Le foibe non rappresentano solo una ferita aperta nel cuore delle nostre comunità, ma sono anche simbolo di una storia complessa, intrisa di conflitti e sofferenze. È fondamentale riconoscere il dolore di chi ha subito queste atrocità, ma è altrettanto importante promuovere un dialogo sincero, fondato sulla verità storica, affinché simili tragedie non si ripetano mai più. Commemorare le foibe non significa fare giustizia o cercare vendetta, ma piuttosto richiamare alla responsabilità di tutti noi nel costruire un futuro di pace e coesione.

In questo giorno di ricordo, siamo chiamati a riflettere su quanto sia cruciale preservare la memoria collettiva, non solo per rendere omaggio agli scomparsi, ma anche per educare le generazioni future. In un’epoca in cui le divisioni sembrano prevalere, ricordare le foibe ci invita a promuovere la tolleranza, l’inclusione e la comprensione reciproca.

Dobbiamo essere custodi di questa memoria e trasformarla in un messaggio di pace, un invito a superare le divisioni e a costruire legami più forti tra le diverse culture e nazionalità. Oggi, voglio sperare, che mentre ci si è apprestati in ogni Città d’Italia, a ricordare quegli italiani vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, ci si impegni ad essere portatori di questo messaggio: mai più silenzio, mai più odio. Solo attraverso la memoria e la comprensione possiamo guardare al futuro con speranza.».

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