di Piero Mastroiorio —

Ah, le scuole, meravigliosi templi della conoscenza dove, ogni giorno, giovani menti, si preparano a costruire il futuro, peccato che, ultimamente, questi posti siano diventati più simili a negozi self-service, che luoghi di cultura dove far crescere giovani generazioni. Dopo il furto della scorsa settimana, quando ignoti hanno razziato il plesso scolastico della Scuola San Giovanni Bosco, arriva quello di questa notte, che ha visto razziata la Scuola Giovanni Palmieri , che ha fatto registrare la sottrazione di materiale di valore e causato diversi danni.

«Purtroppo il fenomeno criminoso non conosce soste e non si ferma mai. Siamo costretti a commentare due gravissimi atti che riguardano l’intera città, perché la scuola è di tutti, non solo di chi la frequenta quotidianamente. Confido nell’operato delle Forze dell’Ordine che indagano sui due episodi ed esprimo la mia più totale solidarietà ai dirigenti scolastici, ai docenti, al personale tutto ed alle comunità scolastiche dei due istituti. Non appena si insedierà la nuova squadra amministrativa metteremo in atto tutto quanto è nelle possibilità del Comune di San Severo in termini di sicurezza e vivibilità della cosa pubblica per arginare questi tristi fenomeni, che arrecano un danno enorme alla comunità sanseverese e ne minano le fondamenta per una migliore crescita culturale della città. Da Sindaco e docente assicuro tutto il mio impegno», ha detto il neo sindaco di San Severo, Lidya Colangelo.
Speriamo bene, per la Città, non verremmo continuare a sentire che i ragazzi sono entrati in classe ed hanno scoperto che i computer sono spariti, i proiettori sono volatilizzati e persino i pennarelli per la lavagna sono diventati un miraggio, ispirati da una nuova equazione matematica:  “attrezzatura scolastica – furti = zero apprendimento“.

Speriamo bene, per la Città, le scuole, hanno speso e spendono fortune per dotarsi delle più moderne tecnologie didattiche, peccato che queste attrezzature siano diventate popolari, quasi uno status symbol, da ostentare, soprattutto, se può essere definito “materiale preso in prestito, senza restituzione, presso una scuola cittadina“.
Qualche attento lettore si sta, sicuramente, domandando: non ci sono porte di sicurezza chiuse a chiave e telecamere nei plessi?
Certo che si, attento lettore, le porte, sembrano essere un invito a forzarle, per chiunque abbia un cacciavite o una scheda di credito a portata di mano, le telecamere, invece, istallate in ogni dove, chiamate, persino, di sorveglianza, pare, siano più utili a fare riprese artistiche del crimine, in diretta, piuttosto, che per prevenirlo. Per il nuovo sindaco e la “erigenda” giunta comunale di San Severo, che, a detta dello slogan elettorale, “tornerà bellissima”, non sembra essere giunto il momento di assumere qualche agente segreto, tanto per movimentare un po’ le cose?

San Severo, un paesone, assurto a città, avanti su tutto e tutti, dai corsi e ricorsi, per formare studenti e personale, sulla prevenzione dei furti, peccato, non riesca a fare granché, quando la scuola si trasforma in Gotham City e Batman non si vede all’orizzonte.
Speriamo bene, per la Città, i furti nelle scuole lasciano un bel segno. Oltre ai danni materiali alle strutture, ci sono quelli morali ai cittadini, agli studenti, ansiosi, agli insegnanti, frustrati e ai genitori, furibondi. Insomma, un meraviglioso cocktail di stress e sfiducia. Chissà, in una San Severo più bella, magari, ritornata bellissima e avanti a tutti, si potrebbe includere, un corso di “Gestione del Trauma da Furto“, nel prossimo curriculum scolastico, dopo tutto, la resilienza è una competenza chiave del XXI secolo.

Speriamo bene, per la Città, dopo i furti ci sono i costi da assorbire, perché sostituire tutta quella tecnologia rubata non è certo economico, ma non preoccupatevi, abbiamo scoperto la magia della ricostruzione del budget scolastico: togliere fondi alle attività extracurricolari e alla manutenzione: chi, ha bisogno di laboratori scientifici funzionanti o di palestre sicure, quando possiamo avere una splendida collezione di finestre rotte e aule spoglie?
Comunque, tranquilli, la Città è sotto la protezione Divina, invocata persino dai palchi degli ultimi comizi elettorali, tutto si risolverà, per miracolo, quasi quanto quello di Milano, dove i poveri volavano sulle scope, i furti nelle scuole non sono solo un fastidio, sono un’opportunità! Sì, un’opportunità, per ripensare la sicurezza, l’educazione e, perché no, il nostro senso dell’umorismo, dopo tutto, se non possiamo ridere della nostra sfortuna, cosa ci rimane, forse un manuale di autostima per i ladri?

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