Alcuni sindacati del comparto Forze dell’Ordine e Difesa, hanno inviato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, una lettera aperta relativa al rinnovo del loro contratto di lavoro, auspicando «l’individuazione di adeguate risorse per un rinnovo contrattuale dignitoso e che tenga in considerazione la terzietà della funzione e la specificità di tutti gli appartenenti al comparto sicurezza e difesa…».
di Redazione —
Nella lettera, che pubblichiamo integralmente, a firma congiunta, di alcuni sindacati del comparto delle Forze dell’Ordine e della Difesa, tra cui SIULP, SAP e SIAP/USIP della Polizia di Stato, SAPPE, UILPA PP e FNS CISL della Polizia Penitenziaria, i COCER della Guardia Di Finanza, Carabinieri, Esercito, Marina ed Aeronautica, inviata lo scorso 12 maggio 2021, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Mario Draghi sulla questione del rinnovo del contratto di lavoro, si legge: «Signor Presidente del Consiglio Prof. Mario Draghi, con la riapertura dei tavoli per il rinnovo dei contratti per il personale del Comparto Sicurezza-Difesa abbiamo apprezzato l’attenzione che ha voluto riservare alle donne e agli uomini che si occupano della sicurezza e difesa del Paese, nonché la volontà del Suo Esecutivo di giungere ad una definizione degli accordi.
Un importante segnale per tutti gli operatori del Comparto che da sempre sono impegnati nel fronteggiare le varie emergenze relative alla sicurezza e alla difesa del nostro Paese, dal contrasto alle mafie, al terrorismo nazionale ed internazionale, dal sovraffollamento delle carceri, dalla crescente tensione penitenziaria, alla criminalità in genere, alle missioni di pace nei vari scenari di guerra e ora anche al contenimento dell’emergenza epidemiologica.
Nella fase di riavvio dei lavori non è stata presa in alcun modo in considerazione la parte relativa alla “specificità della funzione” così come previsto dall’art 19 L. 183/2010, che richiede anche il riconoscimento economico in dipendenza della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previste da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna.
Il finanziamento della “specificità” è indispensabile per remunerare in via principale l’operatività e le attività di servizio più disagiate e/o di maggiore rischio peculiari al personale delle forze dell’ordine e delle Forze armate a cui il restante personale del pubblico impiego non è esposto.
Da parte nostra auspichiamo che possa trovare positivo riscontro l’apprezzabile intenzione del Ministro per la Pubblica Amministrazione prof. Renato Brunetta di avviare una interlocuzione con i Ministri competenti e con il MEF per verificare la possibilità di reperire le ulteriori indispensabili risorse per incrementare le attuali disponibilità economiche.
Sig. Presidente, è essenziale, sotto un profilo sociale e finanziario, anche in considerazione del blocco pluriennale della contrattazione economica, non svilire la dignità delle donne e degli uomini in uniforme impegnati in prima persona per la difesa, la sicurezza e la tutela della collettività, soprattutto in un momento drammatico come quello attuale, dove il quadro pandemico comporta profonde lacerazioni non solo per la salute pubblica, ma anche della coesione sociale e per le stesse libertà economiche.
Per il rilancio del nostro Paese, risulta allora quanto mai fondamentale investire sulla sicurezza, quale precondizione per la crescita indefettibile per ogni stato sociale, affinché sia possibile una effettiva ripresa anche economica in ogni settore.
Infatti, la sicurezza interna ed esterna è chiaramente l’asse portante della piramide del benessere economico, atteso che senza la garanzia di stabilità internazionale, di civile convivenza e di legalità interna non c’è settore dell’economia che possa ripartire. Giacché ogni crisi è terreno fertile per la criminalità, sia predatoria che organizzata, che, approfittando della debolezza in cui versano sia il settore imprenditoriale che quello dei piccoli risparmiatori, approfitta per aumentare i propri profitti e il controllo del territorio.
Tutto ciò implica la necessità di garantire l’indipendenza della funzione del comparto sicurezza e difesa, garantendolo anche sotto il profilo retributivo, poiché attraverso l’indipendenza economica si può garantire anche una effettiva dignità funzionale.
È quindi chiaro che il Comparto Sicurezza-Difesa non può essere escluso dalle valutazioni afferenti il ‘recovery fund’.
Per tali ragioni, Signor Presidente, conoscendo la Sua sensibilità e l’attenzione che riserva al nostro Comparto, la invitiamo a voler valutare quanto rappresentato, affinché si possa addivenire all’individuazione di adeguate risorse per un rinnovo contrattuale dignitoso e che tenga in considerazione la terzietà della funzione e la specificità di tutti gli appartenenti al comparto sicurezza e difesa, spesso sacrificati per tutta la carriera professionale nella tutela dell’altrui incolumità anche a costo della stessa vita.
Nel ringraziarLa per l’attenzione che ci dedicherà, Le porgiamo i nostri migliori saluti con sensi di rinnovata stima e gli auguri di buon lavoro.».