I Consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, al termine della Commissione Ambiente, hanno tenuto un incontro con una rappresentanza composta da circa 70 Sindaci e Consiglieri comunali del partito durante il quale sono emerse una serie di problematiche e criticità collegate all’operazione, che mostra più ombre che luci.
di Redazione —
«Una notizia riservata a pochi, resa pubblica da indiscrezioni di stampa, ma senza nessuna comunicazione ufficiale, men che meno tra gli amministratori locali sulla creazione della nuova società pubblica per la gestione dei rifiuti, con l’ingresso dei Comuni nella società ASECO, attraverso AGER. Dove anche il ruolo della Giunta regionale non è da meno, l’assessore all’Ambiente, Maraschio, ha preferito forme alternative alla partecipazione attiva. La riunione improvvisata da Anci Puglia, il 1° marzo, non ha chiarito affatto quello che si stava facendo. La Giunta regionale avrebbe dovuto confrontarsi direttamente con i Comuni, trasferire i documenti e provare a coinvolgerli in una decisione così importante per il futuro del proprio territorio. Ci saremmo aspettati altro da chi ha approvato una legge importante sulla partecipazione dei territori, invece continua con questo modo di fare a commissariarli.
Come ci saremmo aspettati altro dall’audizione tenuta (lo scorso 7 marzo 2023 ndr) in ‘Commissione Ambiente’ dove abbiamo appreso che l’iter è praticamente concluso. Il presidente del comitato dei delegati AGER, il direttore dell’agenzia regionale dei rifiuti e i vertici di Acquedotto Pugliese, che gestisce ASECO non hanno però chiarito diverse perplessità: il Consiglio regionale non è mai stato coinvolto su questa materia. Perché la giunta regionale ha deciso di intraprendere questo percorso, non facendo alcuna menzione durante il piano rifiuti? Bisogna capire se questo tipo di percorso riesca a migliorare lo stato qualitativo della gestione rifiuti. Non si capisce perché la scelta sia ricaduta su ASECO, che è titolare di un impianto sottoposto a sequestro a Ginosa. Non si comprende come AGER possa acquistare quote di una partecipata, forse servirà una modifica allo statuto, o alla legge istitutiva dell’agenzia. Dall’oggetto sociale o dalla mission non c’è scritto che AGER possa acquisire quote, la deduzione sembra esasperare la normativa. Non siamo pregiudizialmente contrari, vorremmo solo maggiore coinvolgimento da parte dei comuni, e che si svolga tutto secondo le regole.
Per questo al termine della ‘Commissione Ambiente’, come Gruppo regionale di Fratelli d’Italia abbiamo voluto incontrare una rappresentanza (circa 70) di sindaci e consiglieri comunali del partito. All’interno dell’incontro sono emerse una serie di problematiche e criticità collegate all’operazione, che mostra più ombre che luci. Nelle ultime settimane si è accelerato un iter che andava approfondito meglio dal punto di vista formale e messo a conoscenza degli amministratori locali. Non tutti sono d’accordo su quello AGER ha pensato di fare, commissariando di fatto i comuni rispetto al servizio rifiuti. Realizzare così velocemente il programma entro il 30 marzo prossimo, per evitare il divieto legale di affidamento agli enti di governo dell’ambito o alle Autorità di regolazione, ha solo creato delle zone d’ombra rispetto alle quali gli stessi amministratori locali hanno espresso forti perplessità. L’operazione andava illustrata meglio, vista l’importanza e la delicatezza della materia. Gli amministratori locali continuano solo a subire le decisioni di AGER sia sulla gestione del flusso dei rifiuti e oggi anche sulle scelte di natura strategica collegate alla gestione degli impianti», hanno scritto in una nota congiunta i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, che, dopo aver partecipato alle audizioni in Commissione Ambiente, hanno tenuto un incontro con una delegazione di amministratori locali del partito per fare il punto della situazione.