di Redazione —
Il Parlamento UE ha approvato, in via definitiva, con 486 voti favorevoli, 132 contrari e 10 astensioni, “Pronti per il 55% nel 2030”, il piano dell’UE per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, in linea con la legge europea sul clima. In particolare i nuovi obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni, come si legge in una nota dell’UE, fissati dal nuovo regolamento sulla “condivisione degli sforzi” stabilisce i livelli vincolanti di riduzioni annuali per le emissioni di gas serra, per il trasporto su strada, il riscaldamento degli edifici, l’agricoltura, i piccoli impianti industriali e la gestione dei rifiuti per ciascuno Stato membro dell’UE ed innalza l’obiettivo di riduzione dei gas serra a livello europeo, da raggiungere entro il 2030, dal 30 al 40% rispetto ai livelli del 2005.
Per la prima volta, quindi, tutti i Paesi dell’UE dovranno ridurre le emissioni di gas serra con obiettivi che variano dal 10 al 50%. Gli obiettivi di riduzione di ciascun Paese membro per il 2030 si basano su PIL, Prodotto Interno Lordo, pro capite ed efficacia dei costi. Ogni anno, inoltre, viene limitata la flessibilità prevista dalla normativa precedente, riducendo la quantità di emissioni che gli Stati membri potranno risparmiare da anni precedenti, prendere in prestito da anni futuri e scambiare con altri Stati membri, quindi, per responsabilizzare gli Stati membri, la Commissione, su richiesta del Parlamento, renderà pubbliche le informazioni sulle azioni a livello nazionale in un formato facilmente accessibile e gli Stati membri dovranno garantire di non superare la propria quota annuale di emissioni di gas serra.
Il testo, ora, dovrà essere formalmente approvato anche dal Consiglio, quindi, successivamente verà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE, per poi entrare in vigore 20 giorni dopo.
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