ZULLO: «In assenza di un’organizzazione dipartimentale delle attività di assistenza ospedaliera, non è possibile pensare di coprire i turni dei Pronto Soccorso con i medici dei reparti… Serve dialogo e concertazione con la classe medica e delle professioni sanitarie per elaborare modelli organizzativi condivisi. I diktat di Palese non portano frutti, ma macerie.».
di Redazione —
«In assenza di un’organizzazione dipartimentale delle attività di assistenza ospedaliera, non è possibile pensare di coprire i turni di pronto soccorso con i medici dei reparti. La coperta è corta e si rischia di scoprire l’assistenza medica tra i ricoverati, ma anche il raccordo funzionale tra Pronto Soccorso e reparti ivi compreso l’apporto di consulenze.
Diverso invece se i pronto soccorso agissero all’interno di dipartimenti ospedalieri organizzati per equipollenza e affinità delle discipline e dei servizi medici specialistici perché, in tal caso, la gestione flessibile delle risorse dipartimentali deve assicurare tutti i servizi afferenti al Dipartimento ivi compreso il Pronto Soccorso.
C’è una carenza di medici che non può essere superata con le circolari e il dirigismo di Palese, ma con modelli organizzativi che un assessorato deve fornire in termini di indirizzo ai Direttori Generali, perché, poi, in fondo, le attività gestionali non sono di competenza dell’assessore, ma dei Direttori Generali ai quali Palese molto spesso, impropriamente, si sostituisce in un pericoloso processo di inversione dei ruoli e delle potestà, ed anche in un ancor più grave processo di deresponsabilizzazione dei Direttori Generali stessi. Serve dialogo e concertazione con la classe medica e delle professioni sanitarie per elaborare modelli organizzativi condivisi. I diktat di Palese non portano frutti, ma macerie», dice Ignazio Zullo, capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, riguardo alla situazione dei Pronto Soccorso pugliesi.