Indetto un mese di sciopero dello straordinario, dal 1 maggio al 30 maggio 2023, da SLG-CUB Poste, Cobas Poste e Cub Poste.
di Redazione —
Prendendo spunto dalla notizia diffusa la scorsa settimana da alcuni quotidiani, sulle indagini della Guardia di Finanza e della Procura di Roma, in merito agli appalti di Poste Italiane e alle ditte fornitrici interessate, la sigla sindacale SLG-CUB Poste, in un proprio comunicato stampa ricorda e denuncia che «le maggioranze e le opposizioni politiche nazionali ne hanno sempre approvato l’andamento, malgrado i risultati negativi e dannosi della privatizzazione siano sempre stati davanti agli occhi dei lavoratori e degli utenti. Questa assenza di concreto controllo e di verifica, contro ogni logica politica, ha lasciato che l’azienda proseguisse nella sua corsa speculativa, aiutata anche da sindacati che ne hanno accelerato il corso, con accordi sindacali ad hoc, riducendo il personale fin oltre l’osso, mancano 90.000 unità a livello nazionale, per aumentare gli utili e vantare una redditività astronomica, tamponando i conseguenti enormi vuoti di organico “alla carlona”, cioè sfruttando il precariato, con precari assunti per brevi periodi, con chi non è stato nemmeno pagato per tutto il lavoro svolto e ha dovuto denunciare i fatti all’Ispettorato del Lavoro, che ha accertato le cifre mancanti, invece di assumerli stabilmente.
Tutto ciò, ha visto i lavoratori di ‘Poste Italiane’, sia precari che stabili, subire più stress, malattie e infortuni, anche, gravi e mortali, nonché ha portato il logico peggioramento del servizio pubblico, riducendolo a livelli da ‘Terzo Mondo’, con l’incivile consegna della posta “a giorni alterni e rarefatti”, che ha seriamente danneggiato gli utenti, nonché l’inattività di migliaia di sportelli postali e la chiusura di 1.900 uffici postali, con file esasperanti e gravi disagi per anziani, a fronte di un aumento sproporzionato dei prezzi dei servizi postali e finanziari.
Come detto, tutto ciò è sempre avvenuto con la benedizione esplicita dei più alti esponenti politici italiani, che, non solo non hanno mai criticato questo andazzo, ma, addirittura, come a voler smentire le denunce incessanti di SLG-CUB Poste, hanno sempre esaltato la gestione privata di Poste Italiane, con una ridondanza di atti di stima proprio verso questa gestione, addirittura partecipando anche agli eventi aziendali di propaganda spettacolo e facendosi intervistare anche dal #TGPoste, il telegiornale professionale interno di Poste Italiane, e dire che ci sono lavoratori che hanno lasciato la loro salute e la loro serenità, per servire in questo sistema, nel quale si sentono dire da certi sindacalisti favorevoli a questo andazzo “ringrazia che il 27 prendi lo stipendio”. Inoltre, è di tutta evidenza che affossare in modo accelerato i servizi fisici non fa che indurre gli utenti a lasciarli forzatamente, per convertirsi ai servizi virtuali, sempre forniti da Poste Italiane, causando altre migliaia di posti di lavoro in meno. A questo si aggiunga che, se non interverranno decisioni politiche correttive, dal 30 aprile 2026 cesserà l’obbligo per Poste Italiane di fornire il servizio universale, che significherà il fatto di non dover più coprire il territorio nazionale, con lo smantellamento di gran parte del personale. Per SLG-CUB Poste, la privatizzazione di Poste Italiane, impostata con la SpA, nata nel 1998, e attuata concretamente con la distribuzione in Borsa del 35% delle quote societarie, nel 2015, è un fatto chiaramente molto critico, perché fortemente responsabile della riduzione dell’occupazione seria, dell’aumento del precariato, della rovina del servizio pubblico e dell’intaccamento dell’economia generale. In pratica, è un grossissimo danno economico e sociale, per l’intera collettività.».
Quindi, la sigla sindacale, nell’auspicare che Poste Italiane ritorni sotto la gestione pubblica, al 100%, sottolinea: «per questi motivi, SLG-CUB Poste ha effettuato lo sciopero nazionale di 24 ore, il 28 marzo scorso, sapendo di dover superare il silenzio sia del mondo politico e sia di certi sindacati, che appoggiano la privatizzazione e i suoi malefici risultati.
Per SLG-CUB Poste, servono assunzioni serie e la conferma dell’obbligo del servizio universale a Poste Italiane, per dare lavoro serio e per fornire agli utenti un servizio ottimo e di livello europeo, mentre i politici, che sono sempre pronti a dichiarare che il lavoro è una cosa seria, poi non intervengono mai per far cessare lo sfruttamento del precariato in Poste Italiane e la riduzione speculativa del personale stabile.
Perciò, proseguendo nella lotta e nella denuncia sindacale, è stato indetto un mese di sciopero dello straordinario, dal primo maggio al 30 maggio 2023, dichiarato da SLG-CUB Poste, Cobas Poste e Cub Poste.».