Da oggi, 30 giugno 2022, sono scattate le sanzioni per chi rifiuta i pagamenti con POS: si tratta di una sanzione amministrativa di 30 € aumentata del 4% del valore della transazione e riguarda molte figure professionali, tra cui falegnami, fabbri, idraulici, ristoratori, baristi, negozianti, ambulanti, notai, avvocati, ingegneri, geometri, medici, dentisti…
di Redazione —
Scattate da oggi le sanzioni per chi rifiuta i pagamenti con POS, acronimo che deriva dall’inglese Point Of Sale, che significa letteralmente “punto di vendita”: multe ai commercianti e professionisti che non permetteranno ai clienti di pagare con bancomat o carta di credito, una sanzione amministrativa di 30 €, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento. L’ultimo decreto PNRR ha anticipato di sei mesi l’entrata in vigore delle multe, più volte previste, ma sempre rimandate, erano previste dal 1° gennaio 2023 e sono state anticipate ad oggi, 30 giugno 2022.
A riguardo il Codacons ricorda che «si tratta di una misura attesa da otto anni, perché l’obbligo di accettare i pagamenti con POS c’era, ma non la sanzione in caso di rifiuto. Già a partire dal 2014, grazie al decreto legge numero 179/2012 del Governo Monti, era stato introdotto in Italia l’obbligo per negozianti e professionisti di accettare i pagamenti con POS, misura poi confermata ed estesa a partire dal 1 luglio 2020 dal decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio (n. 124/2019). Nessuna delle due norme, tuttavia, aveva introdotto sanzioni per gli esercenti che rifiutavano pagamenti con carte e bancomat. Da oggi, 30 giugno 2022, così come da Decreto legge 36 del 30 aprile 2022 del Consiglio dei ministri (Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza PNRR), entrano in vigore con 6 mesi di anticipo le disposizioni, che, in caso di mancata accettazione da parte di esercizi commerciali, imprese e professionisti dei pagamenti con bancomat e carte di credito, prevedono una sanzione amministrativa di 30 €, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento. Ad esempio, in caso di rifiuto di un pagamento di 100 € tramite il POS, il commerciante andrebbe incontro ad una sanzione da 34 €, cioè 30 € di ammenda fissa e 4 € per quella variabile.».
La novità riguarderà molte figure professionali, artigiani come falegnami, fabbri e idraulici, ristoratori e baristi, negozianti e ambulanti, professionisti in genere, come notai, avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, medici, consulenti del lavoro, dentisti.
La domanda come è classica: si adegueranno tutti?
Alla domanda il Codacons, così risponde: «Da oggi, 30 giugno, raccoglieremo in tutta Italia le segnalazioni dei cittadini circa professionisti e commercianti che rifiuteranno i pagamenti con POS e siamo pronti a presentare una raffica di denunce alle autorità preposte contro esercenti e operatori scorretti, ai fini delle dovute sanzioni previste dalla legge.».
Nel frattempo Assotabaccai, aderente a Confesercenti, chiede di escludere dalle sanzioni tabaccherie e ricevitorie e di ridurre i costi per incentivare la moneta elettronica, sottolineando: «Chiediamo quanto prima un confronto con il Governo in merito all’esclusione delle tabaccherie/ricevitorie dall’obbligo di pagamento con moneta elettronica per quanto riguarda i generi di monopolio. Si tratta di una misura inopportuna, che rischia, inoltre, di aumentare gli oneri, a volte più alti dello stesso margine di guadagno. Bisogna creare, invece, le condizioni perché i costi di gestione delle transazioni bancarie, effettuate utilizzando la moneta elettronica, siano ridotti o addirittura azzerati: questa è la strada maestra da seguire per incentivarne l’uso.».
Secondo Assotabaccai l’entrata in vigore della norma con le sanzioni in caso di mancato uso del POS «rischia di tradurre il provvedimento in costi insostenibili per le imprese più piccole, specie a conduzione familiare, ma annullerebbe lo stesso principio condivisibile alla base delle sanzioni per alcune tipologie di impresa: la lotta all’evasione fiscale, tramite l’obbligo di accettazione di pagamenti con carta e bancomat, è un controsenso nel caso delle tabaccherie che sono, infatti, concessionarie dello Stato.».