di Redazione —
Durante la sua visita ufficiale il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo scorso 7 gennaio 2025, ha rivolto un appello accorato alla politica nazionale, esortando a garantire “servizi essenziali ed eguali diritti di cittadinanza” per tutti i cittadini italiani, inclusi quelli che vivono nelle aree interne e nei piccoli comuni. Un intervento non programmato, scaturito dopo le parole del sindaco Giovanni Burtone, che aveva sottolineato come “senza le aree interne e i piccoli comuni non c’è coesione nel Paese” e dopo l’evento del 3 Gennaio a Faeto (Fg) dove è stata lanciata la proposta della legislazione differenziata per le aree interne italiane.
Mattarella, con un gesto di empatia e sensibilità, ha voluto rispondere personalmente all’appello, ribadendo l’importanza di affrontare con determinazione le difficoltà che affliggono i territori meno serviti. Le sue parole giungono a pochi giorni dalla proposta lanciata a Faeto il 3 gennaio scorso dal Coordinamento Nazionale dei Piccoli Comuni Italiani, che chiede una “legislazione differenziata” per le aree interne. L’intervento del Presidente della Repubblica a Militello rappresenta un ulteriore passo verso il riconoscimento della dignità e dei diritti delle comunità che popolano i piccoli comuni italiani. Un richiamo alla responsabilità collettiva di istituzioni, imprese e società civile, per garantire a ogni cittadino pari opportunità e accesso ai servizi fondamentali.
«L’azione tambureggiante del Presidente Mattarella sulle aree interne è un forte richiamo alla politica nazionale, al Governo, alle Regioni e all’UE. Coesione sociale e riequilibrio territoriale non sono solo obiettivi, ma diritti imprescindibili. Il medico di famiglia, l’infermiere, la sanità territoriale, i presidi scolastici: sono i pilastri della democrazia. La nostra proposta di legislazione differenziata mira a creare una governance economica svincolata dalle Regioni, capace di garantire investimenti mirati e una visione strategica ventennale per le aree interne e montane», ha dichiarato Virgilio Caivano, portavoce del Coordinamento, che ha rilanciato l’idea di una “Cassa per il Mezzogiorno”, rivista e destinata alle aree interne, per realizzare infrastrutture, mobilità sociale e connessioni tra montagna, collina e pianura, sottolineando: «La nostra sfida è costruire un futuro per i dieci milioni di cittadini che vivono nei nostri territori.».
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