CAPONE: «L’UGL ribadisce l’importanza di una riforma strutturale fondata sulla flessibilità in uscita per i lavoratori che hanno effettuato almeno 41 anni di versamenti, raggiungendo, in alternativa, i 62 anni di età e i 20 di contributi. Ci opporremo categoricamente al ritorno alla Legge ‘Fornero’ e all’applicazione di misure lacrime e sangue auspicate da Bruxelles.».
di Redazione —
«La proposta dell’attuale Presidente dell’INPS, Tridico, riduce il livello di tutele economiche e finirebbe per introdurre un regime penalizzante per i lavoratori, pertanto va assolutamente respinta. L’UGL si oppone a tali misure prive di visione e ribadisce l’importanza di una riforma strutturale fondata sulla flessibilità in uscita per i lavoratori che hanno effettuato almeno 41 anni di versamenti, raggiungendo, in alternativa, i 62 anni di età e i 20 di contributi.
Non sono accettabili compromessi al ribasso sulla pelle dei cittadini italiani, soprattutto in vista del prossimo blocco dei licenziamenti che acuirà una crisi sociale drammatica, basti pensare alle 96.000 mamme che hanno perso il lavoro durante la pandemia, come denunciato nel rapporto di ‘Save the Children’.
Ci opporremo categoricamente al ritorno alla Legge ‘Fornero’ e all’applicazione di misure lacrime e sangue auspicate da Bruxelles. È il momento di fare sentire forte e chiara la voce dei lavoratori senza chiedere elemosine ma pretendendo ciò che spetta di diritto dopo anni di sudore e di sacrifici», ha detto Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, Unione Generale del Lavoro, intervenuto nella discussione sulle proposte di riforma del sistema pensionistico.