L’UNC, Unione Nazionale Consumatori, ha stilato la Guida “Olio extra vergine di oliva: un tesoro da preservare”, con cui oltre a conoscere le regole della corretta conservazione, il consumatore, che non voglia sprecare l’olio, può anche imparare a impiegarlo bene a tavola.

di Redazione —

Lo scorso 5 febbraio 2022, come ben sapete, si è tenuta la Giornata contro lo spreco alimentare, nata con l’intento di promuovere le buone pratiche nella gestione del cibo, spesso mal utilizzato o mal conservato e quindi “condannato” ad essere sprecato, cosa che succede, purtroppo, ogni anno a circa il 17% degli alimenti prodotti, pari a 931 milioni di tonnellate di cibo, secondo le stime della FAO, l’organizzazione ONU per l’alimentazione e agricoltura e come sottolinea Anna Cane, presidente del Gruppo olio d’oliva dell’ASSITOL, Associazione italiana dell’industria olearia, che ha spiegato: «Questo rischio riguarda persino un alimento prezioso e amatissimo in Italia come l’extra vergine d’oliva. Si pensa sempre che l’olio non vada sprecato è un’impressione errata. È vero che ha una vita relativamente lunga, ma può deteriorarsi se non viene preservato con cura. Inoltre, se in cucina è abbinato in modo improprio, l’olio non potrà esprimere fino in fondo le sue caratteristiche organolettiche, andando sprecato in termine di resa nei piatti e di valorizzazione delle pietanze a cui è accostato.».

La domanda è delle più classiche: come conservare l’alimento simbolo della dieta mediterranea?

«L’olio d’oliva non ha una vera scadenza, tanto che si preferisce parlare di “termine minimo di conservazione”, vale a dire il periodo in cui il prodotto mantiene tutte le sue qualità sensoriali e salutistiche. In media l’olio dura circa 18 mesi, ma è sempre opportuno controllare l’indicazione in etichetta, che raccomanda fino a quando può essere utilizzato» dicono da ASSITOL, sottolineando come l’olio sia un alimento “vivo, le cui regole per conservarlo sono chiare: l’olio d’oliva deve stare lontano dalla luce, dalla temperatura in eccesso, dall’aria e dagli odori impregnanti. In pratica, l’olio extra vergine vive bene in dispensa, in un luogo buio e senza eccessi di calore o freddo. Dopo l’uso va tappato accuratamente ed è sempre meglio scegliere prodotti in bottiglia scura.
Per aiutare i consumatori ad impiegare e conservare nel modo giusto questo prodotto ASSITOL, in collaborazione con l’UNC, Unione Nazionale Consumatori, ha stilato la Guida “Olio extra vergine di oliva: un tesoro da preservare”, con cui oltre a conoscere le regole della corretta conservazione, il consumatore, che non voglia sprecare l’olio, può anche imparare a impiegarlo bene a tavola. Un olio dal fruttato più intenso, questo il suggerimento, andrà bene su carne e primi piatti importanti, uno più delicato sul pesce e sulle verdure, mentre sulla pasta tutto dipende dal tipo di sugo preparato.

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