di Redazione —

Il Tavolo No Autonomia differenziata, Comitato Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’uguaglianza dei diritti e l’unità della Repubblica, in un comunicato stampa, inviato via email agli organi di informazione, annuncia che a Napoli, il 16 marzo 2024, dalle 14,30, con partenza da Piazza Garibaldi, si svolgerà la prima manifestazione nazionale contro l’autonomia differenziata, sottolineando: «Si tratta del culmine di una attività indefessa, che i “Comitati per il ritiro di ogni progetto di autonomia differenziata, l’Unità della Repubblica e la rimozione delle diseguaglianze”, inaugurato più di 5 anni fa, coadiuvati dal tavolo “NO Ad”. Un lavoro difficile e scarsamente valorizzato dall’attenzione dei media, che, però, negli anni, ha avuto il pregio di rappresentare un punto di osservazione costante sulla vicenda dell’autonomia differenziata, di monitorare il progetto eversivo che essa rappresenta, nonché di formare e informare la cittadinanza. Progetto che ora è a un punto di svolta.
Il “ddl Calderoli”, già approvato in Senato, è approdato alla Camera, dove si stanno tenendo le audizioni presso la Commissione affari costituzionali, prima del passaggio in Aula. Il piglio decisionista del governo ha, finalmente, destato l’attenzione dei tantissimi soggetti del mondo associativo, sindacale e politico, che hanno aderito alla manifestazione, molti dei quali non interni al Tavolo
.».

Quindi, gli organizzatori della prima manifestazione contro le autonomie differenziate, nel segnalare, con una punta d’orgoglio, l’adesione alla manifestazione di quasi 200 realtà associative, comitati, gruppi di base, forze politiche e sindacali, hanno invitato in piazza tutti, perchè il problema, come l’autonomia differenziata, alla quale ci si oppone, riguarda tutte e tutti, sottolineano: «Sarà la manifestazione di tutte e tutti coloro che sanno che l’autonomia differenziata abbatterà il Sud, ma colpirà pesantemente anche il Nord. Di chi sa che da soli non ci si salva, e che una Repubblica ‘balcanizzata’ rappresenterà un arretramento per tutti. Di chi interpreta, le già enormi diseguaglianze che caratterizzano Nord e Sud, come un vulnus ai principi della Costituzione, non la giusta punizione per fannulloni, profittatori, per il popolo del ‘chiagne e fotte’, come è stato recentemente rappresentato l’intero meridione dal ministro Calderoli, in una infelice uscita su “certi professoroni” che, dal suo punto di vista, stanno ostacolando in audizione, con le loro riflessioni, il percorso del ddl.
La manifestazione del 16, che il Tavolo di Napoli ha organizzato con cura, capacità, passione e sacrificio, sarà quella che chiederà il rilancio del Mezzogiorno, cancellato persino dal testo della Costituzione nel 2001, con la riforma del titolo V.
Sarà la manifestazione di coloro che sanno che i diritti universali si chiamano così perché devono essere garantiti uniformemente e omogeneamente su tutto il territorio nazionale e non sulla base dello “ius domicilii”. Di chi sa che non c’è produttività, efficienza, ricchezza territoriale che tengano: la Repubblica è una e indivisibile. Sarà la manifestazione, infine, di quella parte dell’elettorato di ‘FdL’ consapevole di essere stato tradito dal partito di maggioranza, che ha svenduto i diritti e l’uguaglianza di donne e uomini del Sud come merce di scambio per ottenere il premierato
.».

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