di Redazione —
«La crisi economico sociale innescata dalla pandemia ha accentuato il divario Nord-Sud, una forbice che in assenza di un’adeguata pianificazione sarà destinata ad allargarsi sempre di più a danno della coesione nazionale. Pesano decenni di sperperi, mancati investimenti, e politiche sbagliate fondate sull’assistenzialismo. È necessario, in primis, un cambiamento di paradigma che punti a valorizzare le immense potenzialità e l’enorme giacimento di risorse che il Mezzogiorno è in grado di offrire, colmando lacune e criticità che si trascinano ormai da tempo. Fra le priorità su cui sarebbe auspicabile concentrare gli interventi, il settore della logistica riveste un ruolo fondamentale. Il potenziamento e la modernizzazione del nostro sistema portuale consentirebbero di sfruttare al meglio la posizione strategica dell’Italia, vero e proprio ‘hub’ naturale del Mediterraneo. Un’occasione unica per integrare la rete logistica nazionale e favorire, così, non soltanto gli scambi delle merci ma anche il comparto turistico. È indispensabile sostenere mediante incentivi, agevolazioni fiscali e ingenti investimenti, la realizzazione di quelle piccole, medie e grandi opere funzionali a colmare il gap Nord-Sud. In tale prospettiva, il ‘Recovery Plan’ è un’opportunità che non possiamo permetterci di perdere per incoraggiare l’occupazione e la competitività delle aree meridionali a vantaggio dell’intero sistema Italia», ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, dal Congresso che si tiene a Napoli, in merito al rilancio del sistema portuale italiano come volano per lo sviluppo del Mezzogiorno.