Mario Vespasiani, pur trovandosi senza i quotidiani “strumenti tecnici” per dipingere, non si è arreso e ha creato ancora, con ciò che aveva sotto mano, un block notes e la sua inseparabile stilografica, un gesto di stima ed arte.
di Redazione —
Tra i grandi protagonisti che hanno reso omaggio alla Regina Elisabetta II in occasione dei festeggiamenti per il settantesimo anniversario del suo regno, di rara delicatezza è stato il pensiero di Mario Vespasiani, rappresentato da un ritratto a china della sovrana. In quei giorni l’artista non si trovava in studio ma ha voluto comunque dedicare, coi mezzi che aveva a disposizione, un’opera inedita quanto originale alla Regina, per rendere a suo modo il proprio tributo in occasione del Giubileo di Platino in corso.
Vespasiani ha sempre ammirato Elisabetta II per via del suo intramontabile ottimismo, che difatti alla vigilia dei festeggiamenti, rivolgendosi ai sudditi e all’intero Commonwealth, ha puntualmente confermato, invitando a guardare il futuro con fiducia ed entusiasmo e mostrando parallelamente la sua perseveranza nel continuare a dare il meglio per il suo popolo.
L’opera di Mario Vespasiani assume per tale ragione un valore simbolico davvero significativo, poiché alla stessa maniera, pur trovandosi senza i quotidiani “strumenti tecnici” per dipingere, non si è arreso e ha creato ancora, con ciò che aveva sotto mano, un gesto di stima ed arte.
Un block notes e la sua inseparabile stilografica possono bastare, quando sono le emozioni e il rispetto a collegare idealmente le persone a distanza: pochi tratti di penna, linee decise d’inchiostro rendono commovente nella sua freschezza e vitalità, uno dei volti iconici della nostra epoca, che come l’artista italiano sa adoperare i colori – degli abiti – con grande maestria.
Con quest’opera grafica Vespasiani ha voluto dunque effigiare la regina Elisabetta quale nuova stella del suo personale universo visivo, fatto di cura e di attenzione verso tutto ciò che lo circonda.