Disoccupazione e lavori precari, pensioni e salari insufficienti, prezzi dei beni di prima necessità alle stelle e bollette da capogiro: la pressione sulle tasche degli italiani non cessa, spingendo sempre più persone in povertà e costringendole a cercare aiuto è Il preoccupante quadro delineato dalla Comunità di Sant’Egidio, che ha aperto nuovi centri di distribuzione alimentare in 30 città, dal Nord al Sud e stima in 5.600.000 persone in povertà assoluta.
di Piero Mastroiorio —
Stando agli ultimi dati presentati lo scorso 5 dicembre 2022 dalla Comunità di Sant’Egidio, il 68% degli italiani è “molto preoccupato” o “abbastanza preoccupato” per le bollette, negli ultimi nove mesi 4.700.000 persone hanno già “saltato” il pagamento di almeno una bolletta di luce e gas e altri 3.300.000 temono di fare lo stesso a breve, in Europa soltanto i greci, 69%, sono più preoccupati degli italiani e, come osservano dalla Comunità: «un miglioramento pare lontano visto che la Commissione europea prevede che il costo dell’energia tocchi il picco a fine anno, per poi diminuire lentamente e l’inflazione dei prezzi al consumo si attesti quest’anno in media all’8,7%, destinata a calare nel 2023 al 6,6% e l’anno dopo al 2,3%.».
Costi che pesano sulla vita quotidiana di persone e famiglie, con il connesso aumento dei prezzi al consumo dei beni alimentari, nel preoccupante quadro sulla povertà che sostanzialmente conferma i massimi storici del 2020: 5.600.000 di individui in povertà assoluta. La situazione più allarmante è quella di famiglie monoreddito, come spiega la Comunità: «persone anziane e con lavoro precario, madri sole e fascia d’età 36-50 anni. Mentre un segnale d’ottimismo arriva dal rapporto Istat sulla redistribuzione del reddito nel 2022: gli interventi rivolti alle famiglie» , osservando: «hanno lievemente ridotto la diseguaglianza, da 30,4% a 29,6% e il rischio di povertà, da 18,6% al 16,8%, ma il rischio è invariato per famiglie senza figli o solo con figli adulti.».
Per contrastare la dilagante povertà, dall’inizio della pandemia la Comunità di Sant’Egidio ha distribuito oltre 600.000 pacchi alimentari in tutta Italia, numero tre volte maggiore rispetto al periodo precedente.
Di fronte alle crescenti esigenze, ha anche aperto nuovi centri di distribuzione alimentare in tutt’Italia, in 30 città dal Nord al Sud: solo a Roma, il numero delle ‘Case dell’amicizia’ è passato da tre a 28, a Genova da quattro a 10. Luoghi dove trovare aiuto concreto ma, anche, ascolto, informazioni, consigli.
Un altro dato racconta la difficile situazione generale: i pasti serviti nelle mense della Comunità a Roma, Genova, Novara, Frosinone e Lucca sono, dall’inizio della pandemia, 500.000, il doppio rispetto agli anni pre-pandemia, a cui si aggiungono i 650.000 pasti distribuiti nelle cene itineranti in varie città italiane, da Padova a Catania, da Torino a Napoli e, nei Comuni più piccoli, Sant’Egidio, ha raggiunto con altri mezzi persone e famiglie in stato di necessità, anche a Natale, promuovendo nuovamente la campagna solidale ‘Aggiungi un posto a tavola’ con cui regalare alle persone più fragili un pranzo degno del 25 dicembre, con un pasto abbondante, un dono e il calore di una casa.
La tradizione del pranzo di Natale con i poveri quest’anno compie 40 anni: era il Natale 1982 quando, per la prima volta, 35 poveri furono accolti nella basilica di Santa Maria in Trastevere, da allora, il banchetto si è allargato: ogni anno coinvolge circa 80.000 persone in Italia e 250.000 nel Mondo. Torna anche la guida ‘Dove mangiare, dormire lavarsi’, giunta alla 33^ edizione, compendio per orientarsi nel mondo della solidarietà, rivolto alle persone senza casa o che abbiano bisogno di aiuto, distribuito gratuitamente dalla Comunità di Sant’Egidio per aiutarle a individuare i servizi sul territorio. 280 pagine che elencano strutture e centri a cui rivolgersi per avere assistenza e accoglienza, come mense, dormitori, servizi di distribuzione alimentare, centri di ascolto.
«La crisi colpisce sempre di più persone in situazioni molto diverse, giovani e anziane, al Nord e al Sud, mentre il Governo è chiamato a redistribuire occupandosi dei più bisognosi, tra cui quasi 6.000.000 di poveri –, ogni persona può dare il proprio importante contributo. La solidarietà non è soltanto un aiuto, ma un necessario investimento che accompagna tanti a reintegrarsi pienamente nella società, attraverso la casa e il lavoro», conclude Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio.