Mentre, le associazioni dei consumatori stimano ricadute sulle famiglie per centinaia di Euro, salgono i prezzi dei beni energetici, di abitazione, acqua, elettricità, combustibili e trasporti facendo accelerare l’aumento, a luglio dell’inflazione fino all’1,8% su base annua.
di Redazione —
Tornano ad aumentare il carrello della spesa, con i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona che registrano un’inversione di tendenza e passano da -0,7% a +0,2%. Accelerano quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano che passano da +1,6% a +2,0%. In totale: l’inflazione a luglio accelera e va all’1,8% nel confronto annuale. Secondo le stime preliminari dell’ISTAT, Istituto di Statistica Nazionale, a luglio 2021 l’indice dei prezzi al consumo per la collettività, dal +1,3% di giugno, aumenta dello 0,3% su base mensile e dell’1,8% su base annua, come spiega l’ISTAT: «La forte accelerazione dell’inflazione a luglio è di nuovo dovuta ai prezzi dei Beni energetici, in particolare di quelli regolamentati, che registrano così la crescita più alta dal 1996, ossia da quando è disponibile la serie storica degli indici dei prezzi al consumo di questo aggregato, il valore più alto fu pari +16,2% a dicembre 2008. Seppur in misura contenuta, una maggiore vivacità dell’inflazione si manifesta però anche in altri comparti merceologici, determinando così una ripresa anche dell’inflazione di fondo che rimane comunque un terzo di quella generale.».
L’accelerazione dell’inflazione su base annuale deriva soprattutto dai prezzi dei Beni energetici, da +14,1% di giugno a +16,9%,in particolare a quelli della componente regolamentata che registrano a luglio un’impennata della crescita, da +16,9%, a +29,0%, mentre i prezzi della componente non regolamentata rallentano passando da +12,8% a +11,2%.
Contribuiscono in misura minore l’inversione di tendenza degli Alimentari lavorati, che passano da -0,4% a +0,4%, quelli degli Alimentari non lavorati, che riducono la flessione da -1,1% a -0,2%, la lieve accelerazione dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona che passano da +1,0% a +1,3% e la minore flessione di quelli dei Servizi relativi ai trasporti, che passano da -1,4% a -0,2%).
Su base mensile, invece, l’aumento dell’inflazione dipende dalla crescita, +7%, dei prezzi dei Beni energetici regolamentati, al +1,1% dei Servizi relativi ai trasporti e al +0,8% dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, solo in parte compensata dal calo dei prezzi degli Alimentari non lavorati che fa segnare un -1,6%.
Da sottolineare l’andamento dell’inflazione per divisione di spesa, dove spiccano gli aumenti annuali di abitazione, acqua, elettricità e combustibili che fanno segnare un + 7,7% e quelli dei trasporti a + 5,2%. Sopra l’andamento dell’inflazione ci sono anche i servizi ricettivi e di ristorazione. Mentre, c’è un calo su base annuale dei prezzi di istruzione a -3,7%, delle comunicazioni a -2,1% e in misura minore di spettacoli e cultura a -0,5%.
Di fronte all’inflazione che accelera, l’UNC, Unione Nazionale Consumatori, denuncia la “stangata per le bollette di luce e gas” che si abbatte sulle famiglie, stimando che l’inflazione a + 1,8%, sia causa dei rincari annui che pesano per un totale di 646 €, per una famiglia con due figli e per 610 € per una con un figlio, con la parte del leone attribuita alla voce abitazione, acqua, elettricità e combustibili (quindi spese obbligate) e trasporti, come sotto9linena il suo Presidente, Massimiliano Dona : «Rialzo astronomico considerando i dati resi noti da ARERA, per una famiglia tipo, nel mercato tutelato, si tratta di una batosta annua pari a 56 € in più per la luce e 158 € per il gas. Una maggior spesa complessiva pari, quindi, a 214 €, ma le cattive notizie sono anche sul fronte carburanti, con i prezzi del gasolio che salgono del 16,2% nei dodici mesi e del 2,6% rispetto a giugno e quelli della Benzina con +16,5% e +2,4% rispetto al mese precedente. Questi aumenti portano l’inflazione generale a schizzare dal +1,3% di giugno a +1,8%, un incremento decisamente preoccupante che, per una coppia con due figli, la famiglia tradizionale di una volta, equivale a un aumento del costo della vita pari a 646 euro su base annua, una vera e propria batosta, 286 per la sola voce Abitazione, acqua ed elettricità, 281 € per i Trasporti. Per una coppia con 1 figlio, la tipologia di nucleo familiare ora più diffusa in Italia, la maggior spesa annua è pari a 610 €, 287 per l’abitazione, 245 per i trasporti, per una famiglia media il rialzo complessivo è di 515 €, 269 per l’abitazione e 180 per i trasporti.».
Federconsumatori:, dal canto suo stima ricadute per oltre 500 € a famiglia, sottolineando: «Con il tasso di inflazione a questi livelli le ricadute per i cittadini saranno di +536,40 € annui a famiglia. Un andamento che troviamo estremamente preoccupante, dal momento che pesa sia sulle condizioni di vita delle famiglie, determinando un aumento del fenomeno della povertà energetica che attualmente interessa l’8,8% delle famiglie, dall’altro sulla ripresa di un settore vitale per la nostra economia, come il turismo. L’euforia per le sime di crescita non deve far perdere di vista l’attuale situazione, specialmente quella che coinvolge le famiglie che a causa della pandemia hanno conosciuto un impoverimento.».