La candida per il 2023 a ‘Patrimonio Unesco dell’umanità’, per l’Italia, sarà ’Arte dell’Opera lirica’, perché la Commissione nazionale italiana per l’UNESCO, pur apprezzando il dossier, ha bocciato la candidatura del ‘caffè espresso italiano’.
di Redazione —
La Commissione nazionale italiana per l’UNESCO, riunitasi lo scorso 29 marzo 2022, in modalità telematica, ha bocciato la candidatura del caffè espresso italiano a patrimonio dell’umanità, mentre, ha approvato come candidatura italiana da presentare all’esame del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale per il ciclo 2023 “The Art of the Italian Opera Singing”, “l’arte dell’Opera lirica italiana”.
«“The Art of Italian Opera Singing” è nata dall’evoluzione del linguaggio italiano nel 17° Secolo nell’Italia Centrale per, poi, espandersi in tutta la Penisola e successivamente all’estero, grazie all’emigrazione di cantanti lirici e di produttori teatrali. L’arte del canto lirico ha giocato storicamente una funzione di aggregazione sociale attraverso la condivisione di competenze e capacità musicali e letterarie e l’utilizzo di spazi acustici naturali o tradizionalmente delimitati, nei quali non è necessario utilizzare strumenti tecnologici di riproduzione della voce grazie alla potenza della voce dei cantanti lirici», spiega l’UNESCO.
Il caffè non ce la fa, almeno per ora, a diventare patrimonio dell’umanità, anche se la sua candidatura era frutto di un percorso lungo che aveva messo insieme, fra l’altro, due diversi dossier confluiti poi in una candidatura unitaria. L’obiettivo era quello di valorizzare le tradizioni italiane legate a una delle bevande più popolari del mondo: il rito e l’Arte del Caffe Espresso Italiano, promosso dal Consorzio di tutela del caffe espresso italiano tradizionale e La cultura del Caffè Napoletano tra Rito e Socialità proposto dalla Comunità emblematica napoletana con il supporto della Regione Campania. «La decisione è seguita ad un attento esame delle candidature proposte che includevano, oltre alla prescelta, anche quella intitolata “The Italian Espresso Coffee between culture, ritual, sociality and literature in the emblematic communities from Venice to Naples”, un dossier che è stato molto apprezzato dai membri del Direttivo ed “Il caffè espresso italiano tra cultura, rito, socialità e letteratura nelle comunità emblematiche da Venezia a Napoli”», si legge in una nota pubblicata sul sito UNESCO, che ricordare che, quest’anno, l’Italia partecipa ad una candidatura transnazionale, “Traditional Irrigation in Europe: knowledge, technique and organization”, che ha come capofila l’Austria e vede la partecipazione anche di Belgio, Germania, Lussemburgo, Olanda e Svizzera, nonché, all’estensione della candidatura “Transhumance, the seasonal droving of livestock”, di Albania, Andorra, Croazia, Francia, Lussemburgo, Romania e Spagna, per la Transumanza, iscritta nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco nel 2019 come elemento transnazionale di Austria, Grecia e Italia.