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POSTE: i precari di Serie B

In Poste Italiane si sta sviluppando l’ennesima ingiustizia sociale, attraverso la discriminazione dei precari, rispetto ad altri precari.

di Redazione

Dopo diverse manifestazioni pubbliche tenute da SLG CUB Poste davanti a sedi istituzionali di diverse città, negli anni scorsi, per denunciare l’abnorme sfruttamento del precariato in Poste Italiane, nel 2018 l’azienda stipulò un accordo, con altri sindacati, decidendo di creare una graduatoria aperta a quanti avessero svolto, complessivamente, almeno 9 mesi di lavoro, come prerequisito per una futura stabilizzazione.
In realtà, molti di questi giovani sono stati lasciati a casa e non più richiamati, anche con una settimana in meno dei fatidici “9 mesi“, si scopre che l’azienda ha assunto nuovi e ignari giovani precari discriminando quelli che potrebbero giovarsi di un richiamo in servizio per raggiungere quel limite minimo.

La propaganda aziendale, sviluppata attraverso i mass-media, insiste sul vantare meriti del tutto astratti, mentre nel concreto, l’organico è sempre più carente, mancano 90.000 unità, a livello nazionale, per garantire un servizio pubblico adeguato e di livello europeo, con l’incivile sistema di consegna della posta “a giorni alterni e rarefatti, con 1.900 uffici postali totalmente eliminati e con sempre meno sportelli aperti, negli uffici ancora esistenti. Questa situazione crea molti utili economici, per il sollazzo dei soci azionisti privati, ma di conseguenza produce gravi disagi, danni e umiliazioni anche agli utenti, costretti a subire un servizio postale da terzo mondo e a sopportare file infinite agli uffici postali.
Nel video, della durata di 34 minuti, quattro giovani ex precari, oscurati per prevenire eventuali ritorsioni, ieri hanno raccontato, pubblicamente, uno spaccato della loro esperienza, in diretta video sulla pagina Facebook di SLG CUB Poste.
Per SLG CUB Poste, l’organico carente deve essere riempito con serietà, per garantire occupazione seria e un servizio pubblico decoroso e di livello europeo, interrompendo il ricorso speculativo a nuovo precariato e stabilizzando quanti hanno già lavorato in Poste Italiane. Questo si può ottenere inserendo in graduatoria tutti coloro che hanno già lavorato, abolendo espedienti e discriminazioni.

Piero

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