BONAZZI: «Le risorse stanziate non basteranno a garantire agli infermieri uno stipendio di almeno 2.000,00 € netti mensili, cifra che è considerata irrisoria da tutte le professioni intellettuali e che invece sarà negata agli infermieri.».
di Redazione —
Si è svolto lo scorso 3 luglio 2021, a Castel Gandolfo (Roma), l’incontro tra Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche e Federazioni Sindacati Indipendenti-Usae, che ha fatto il punto sulla crescita della professione infermieristica sia dal punto di vista sindacale che ordinistico.
Adamo Bonazzi, Segretario Generale FSI-USAE assieme al Segretario Nazionale, Paride Santi ed ai referenti del CNI, Coordinamento Nazionale Infermieri, Calogero Coniglio e Beatrice Mura, hanno illustrato il progetto di crescita professionale ed economica dal punto di vista del sindacato. FSI-USAE si farà infatti promotrice della presentazione di diversi disegni legge d’iniziativa popolare tra cui:
- Disposizioni in materia di attività libero-professionale delle professioni sanitarie di cui alla legge 1 febbraio 2006, n. 43
- Disposizioni in materia di sviluppo professionale e inquadramento nella dirigenza del Ssn degli esercenti le professioni sanitarie infermieristiche dipendenti delle aziende ed enti del Servizio Sanitario Nazionale”.
Il sindacato, nella prima fase, metterà in campo una campagna di ascolto e poi, a settembre, depositerà i disegni legge in Cassazione e procederà con la raccolta delle firme necessarie, come sottolinea Adamo Bonazzi: «Tali disegni legge mirano a sancire legislativamente una reale crescita in campo professionale e sociale delle professioni infermieristiche. L’approvazione di tali provvedimenti consentirà infatti una nuova dinamica professionale e uno diverso ruolo nella società di tali professioni che avrà immediate ripercussioni contrattuali ed economiche, con un miglioramento generale dei trattamenti economici e consentirà altresì, dinamiche di sviluppo di carriera in funzione delle competenze e delle specializzazioni professionali personali.».
La Presidenza e i componenti il direttivo nazionale FNOPI hanno invece illustrato alla FSI-USAE i propri propositi e la visione che gli ordini hanno per il futuro della categoria, come spiega il Presidente della Federazione delle professioni infermieristiche, Barbara Mangiacavalli: «Il nostro obiettivo è una collaborazione e un supporto proattivo con il sindacato alla crescita della professione anche dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro, del trattamento economico e della carriera. In particolare mi riferisco all’erogazione delle indennità di specificità, al tema del vincolo di esclusività, allo sviluppo contrattuale delle specializzazioni, la salvaguardia degli incarichi delle funzioni di organizzazione. A questi argomenti si aggiunge anche l’opportunità della costituzione di fondi adeguati a dare risposte alla professionalità infermieristica, anche, con la massima attenzione a standard per staffing (organizzazione del personale) adeguati, ma anche al ruolo centrale nel PNRR.».
FSI-USAE ha inoltre stigmatizzato il fatto che a metà dell’ultimo anno del triennio contrattuale l’ARAN, Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, non sia ancora in grado di aprire la trattativa per la sottoscrizione del contratto di lavoro. Inoltre ha criticato la quantità di risorse stanziate dal governo nelle varie finanziarie in favore dei Lavoratori del comparto sanità che ricordiamo hanno retto negli ultimi due anni un’emergenza pandemica senza confronti negli ultimi cento anni.
«Le risorse stanziate non basteranno a garantire agli infermieri uno stipendio di almeno 2.000,00 € netti mensili, cifra che è considerata irrisoria da tutte le professioni intellettuali e che invece sarà negata agli infermieri», ha concluso Bonazzi.