BONAZZI: «Desideriamo una sanità differente, che dia il giusto peso agli operatori e che sia percepita dai cittadini come un valore aggiunto, nonché, per una sanità senza padrini e senza padroni, che non è uno slogan, ma un obiettivo, che non si può conseguire facendo scempio delle risorse umane e professionali, in dotazione al SSN…».
di Redazione —
FSI-USAE indirizza al Presidente Draghi una lunga ed articolata lettera in cui indica quelle che definisce le priorità per il paese in cui tocca tutti i temi caldi del momento in cui stigmatizza i problemi e le necessità del paese offrendo la propria visione e le relative proposte cominciando dal piano vaccini per proseguire con il Recovery Plan e affrontare poi le riforme del Fisco, della Pubblica Amministrazione, della Giustizia e della Scuola.
Sulla sanità FSI-USAE punta subito in alto chiedendo, di «procedere con una fortissima accelerazione sulle vaccinazioni: si dia spazio alle professioni sanitarie infermieristiche e della prevenzione e si recidano i lacciuoli esistenti, si autorizzi la libera professione, così il nostro SSN sarà in grado di provvedere in proprio alla prevenzione vaccinale anche senza fermare i normali flussi di lavoro, attingendo alle risorse umane e professionali che già possiede.».
Per quanto concerne il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, affronta al primo punto la necessità di potenziare la sanità territoriale e nel contempo valorizzare le nuove professioni sanitarie, indicando poi una serie di proposte nel merito, precisa subito la visione della Federazione, come spiega il Segretario Generale FSI-USAE, Adamo Bonazzi: «Noi desideriamo una sanità differente, che dia il giusto peso agli operatori e che sia percepita dai cittadini come un valore aggiunto e siamo, quindi, per una sanità senza padrini e senza padroni, che non è uno slogan, ma un obiettivo, che non si può conseguire facendo scempio delle risorse umane e professionali, in dotazione al SSN, che costituiscono un patrimonio di competenze ed eccellenze che il mondo intero ci invidia.».