Nel corso della manifestazione di protesta su green pass e diritti dei cittadini violati molte le domande poste tra cui quelle se gli studenti con green pass “base” non potranno laurearsi, se il decreto dell’UNIFG vada oltre la legge dello Stato, se uno studente con green pass “base” abbia diritto ad accedere a tutti i servizi dell’università, perché non si usano i farmaci monoclonali e si accelera sull’uso dei farmaci orali anti Covid, se l’Italia è ancora una Repubblica fondata sul lavoro, se chi si è sottoposto alla vaccinazione lo ha fatto, per proprio convincimento sui benefici o altro, se, i garanti della libertà, le ultime imposizioni, non sembrano rievocare un passato, non lontano, in cui chi non aveva la tessera di partito, non aveva diritto alla farina, al lavoro ed in alcuni casi veniva purgato e/o manganellato?
di Piero Mastroiorio —
Si è tenuta sabato scorso, 17 dicembre 2021, in quel di Foggia, in Piazza Cesare Battisti, la manifestazione apartitica organizzata dal Comitato Foggia per la Libertà il cui intento è quello di sensibilizzare le coscienze dei cittadini della Capitanata alla difesa dei diritti naturali e alla valorizzazione dei diritti umani in questo momento di grave pericolo per la nostra democrazia.
Alla manifestazione statica che si è tenuta davanti al Teatro “Uberto Giordano” diversi i medici e gli avvocati, che hanno preso la parola, molti dei quali sono impegnati a livello nazionale e locale a supportare quanti si trovano a dover affrontare le difficoltà conseguenti la limitazione dei propri diritti, in alcuni casi, perdita totale, a causa dei provvedimenti governativi.
Nella piazza foggiana, sferzata da un vento gelido, centro nevralgico per il Sud, sulle riflessioni collettive relativi ai problemi medico-legali, che caratterizzano questo fine anno, gli oratori si sono alternati focalizzando i loro interventi, soprattutto, come sottolineato a più riprese, su quello che sembra essere un “attentato” alla Costituzione della Repubblica Italiana ed ai diritti umani, insopprimibili, in atto nel nostro Paese, a ridosso sia del decreto legge “incostituzionale” sul prolungamento dello stato di emergenza fino al 31 marzo 2022, sia del provvedimento del rettore dell’Università degli Studi di Foggia che richiede il super green pass per i laureandi, impedendo di fatto a quanti non si vogliono sottomettere alla sperimentazione vaccinale di potersi laureare.
«Ragazzi che si sono impegnati e hanno pagato le tasse per anni, non di rado, costringendo le famiglie a grandi sacrifici economici oppure mantenutisi agli studi lavorando, che ora non possono portare a termine il proprio percorso a causa dello zelo di un rettorato che si arroga poteri addirittura maggiori di quelli del governo, il quale non ha mai chiesto di imporre il ‘super green pass’ agli studenti e/o a chi si deve laureare. Ricordiamo che, a prescindere da come la si pensi sul vaccino e rispettando la libertà di ciascuno, l’abuso perpetrato anche solo a una fascia di cittadini è un abuso per tutti», hanno sottolineato gli organizzatori della manifestazione statica di Piazza Cesare Battisti, che ha visto riuniti, non pochi partecipanti, per affermare la propria opposizione alla discriminazione di liberi cittadini e al conflitto sociale che ne deriva. Un conflitto che potrebbe leggersi tutto nel decreto dell’Università di Foggia che prevede: “La partecipazione agli esami di laurea e alle proclamazioni potrà essere consentito unicamente ai titolari del ‘super green pass’. Il ‘super green pass’ dovrà essere posseduto sia dai docenti componenti della commissione di laurea, sia dagli studenti laureandi che da eventuali loro accompagnatori/ospiti.”. Una disposizione che sembra scavalcare in maniera evidente la legge nazionale, che prevede l’obbligo di vaccinazione per gli insegnanti e non agli studenti e ai loro famigliari. In attesa di conoscere le risposte alle domande fatte dalla testata giornalistica ‘Byoblu’, ai responsabili dell’Università di Foggia, le riproponiamo ai nostri lettori: qual è il motivo di questo decreto? C’è una situazione di particolare emergenza in Puglia? Gli studenti con green pass “base” non potranno quindi laurearsi? Ritenete che questo decreto vada oltre la legge dello Stato? Secondo l’attuale normativa, uno studente con green pass “base” ha diritto ad accedere a tutti i servizi dell’università. Non avete paura di eventuali ricorsi?
Non sono le sole domande, che continuiamo a porci, non temendo di essere considerati terribili e pericolosi “no vax”, perché normalissimi cervelli pensanti e non all’ammasso, questo fanno, per cui, ancora una volta, le poniamo a chi di dovere, per sapere, perché si continua dare il numero sbagliato dei morti, se, il primario di malattie infettive al policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha detto: «Abbiamo sbagliato a contare i decessi, anche chi aveva un infarto con un tampone positivo veniva registrato come morto per Covid»?
Perché si punta solo all’uso del vaccino e non si usano i farmaci monoclonali e si accelera sull’uso dei farmaci orali anti Covid, da subito, senza aspettare gennaio?
Perché in maniera discriminante e denigratoria, si impone il possesso del lasciapassare governativo, meglio conosciuto come ‘super green pass’, aggravato da ulteriori restringimenti delle libertà individuali, per poter svolgere la propria attività lavorativa ed esercitare i più basilari diritti?
Non sono forse queste libertà fondamentali garantite dalla Costituzione?
Perché, se l’Italia è una Nazione fondata sul lavoro, non si garantisce lo svolgimento di questo ai lavoratori, che non si vaccinano, atteso che il vaccino resta ancora non obbligatorio, tranne che per alcune fasce di lavoratori, togliendogli, anche, il reddito, che serve allo stesso per sfamarsi e sfamare la sua famiglia?
Perché attraverso un lasciapassare governativo, che sembra divenire sempre più arma politica che presidio medico, si toglie la dignità ai lavoratori?
Come si fa ad ignorare i molti lavoratori, che hanno deciso di non vaccinarsi, hanno situazioni finanziarie che, a seguito di questa arbitraria sospensione dal lavoro, non potranno più onorare, con le relative conseguenze personali e familiari?
Perché si continua a chiedere la firma per farsi iniettare un “vaccino”, meglio, un composto, che non ha ancora terminato la fase sperimentale scientificamente prevista, che va dai 3 ai 5 anni?
Qualcuno del “governo dei migliori”, come ama definirsi, si è posto la domanda: chi si è sottoposto alla vaccinazione lo ha fatto, per proprio convincimento sui benefici, oppure, ha accettato quella “verosimile forma di ricatto“, per cui, in assenza dell’inoculazione vaccinale, per avere il lasciapassare governativo, utile a lavorare o esercitare le proprie libertà, ha preferito sottoporsi, ogni 48-72 ore, a tamponi antigenici o molecolari, con costi non indifferenti?
Perché, per una “vaccinazione” su base volontaria si chiede sottoscrivere una liberatoria alle responsabilità di eventuali danni a produttori, governo e medici vaccinatori, facendoli ricadere solo e soltanto su colui che si vaccina o del genitore che porta il bambino a vaccinarsi?
Ai garanti della libertà, soprattutto, quelle sancite nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, nella Convenzione di Oviedo, nel Codice di Norimberga, nella Carta costituzionale, nelle Leggi, dal principio del ‘nullum crimen sine lege’, dal diritto al rispetto della vita privata e familiare, dalle libertà di pensiero ed espressione, tanto care alla Democrazia, dalla libertà di coscienza e libero arbitrio, dal divieto di discriminazione ed abuso dei diritti, non sembra rievocare un passato, non tanto lontano, in cui chi non aveva la tessera di partito, non aveva diritto alla farina, al lavoro ed in alcuni casi veniva purgato e/o manganellato?