di Redazione —
Dopo aver letto le dichiarazioni stampa del neo Assessore al Welfare, Rosa Barone, sulla situazione dei servizi educativi della Regione Puglia, Fabio Daniele, Presidente della FISM, Federazione Italiana Scuole Materne e Nidi, ha dichiarato: «Ho letto che il neo Assessore Regionale al Welfare attribuisce ai gestori dei Servizi Educativi le responsabilità della crisi del sistema di welfare in Puglia nel settore di servizi educativi in quanto gli asili nido non avrebbero i requisiti ai sensi del Regolamento n. 4/2007. È doveroso da parte mia, smentire questa notizia, in quanto lesiva dell’immagine e del lavoro di centinaia di gestori e di migliaia di donne che stanno lavorando senza stipendio in attesa che la Regione svolga il suo lavoro. E’ bene ricordare all’Assessore che per poter accedere alla manifestazione d’interesse per l’iscrizione al catalogo telematico i servizi devono essere autorizzati al funzionamento dai Comuni e iscritte al Registro Regionale. Quindi già due Enti Pubblici, tra cui la Regione Puglia, hanno controllato il possesso dei requisiti previsti dal R.R. 4/2007.
Inoltre la L.R. 19/2006 prevede un controllo annuale del rispetto dei requisiti che hanno consentito l’autorizzazione.
La dott.ssa Barone, invece, non rivolge nessun accenno al mancato rispetto dei termini del procedimento amministrativo dell’ufficio regionale preposto al controllo delle istruttorie che, ai sensi della L.241/90 e delle stesse determina regionali sono ampiamente scaduti. Inoltre, ad oggi nessun servizio risulta non ammesso quindi non si sono riscontrate quelle gravi inadempienze decantate dalla Regione Puglia. Ancora, informiamo l’assessore che il 28/01/2021 l’ufficio Regionale ha emanato la determina regionale n. 130 in cui si afferma che 292 strutture educative hanno ricevuto richieste di integrazione documentali, un’affermazione non veritiera in quanto decine di pratiche riferite ad altrettante strutture dopo 7 mesi non sono state neanche visionate.
Pertanto, mi sembra abbastanza chiaro dove sono le responsabilità dei ritardi e delle difficoltà del sistema, responsabilità tra altro anche facilmente riscontrabili. Oggi, la tutela di famiglie e bambini è solo nelle mani di migliaia di educatrici e di Enti privati, per la maggior parte non profit, che ogni giorno rischiano anche la propria salute e quella dei propri cari accogliendo migliaia di bambini e famiglie.
I rapporti con l’Assessorato al Welfare sono sempre stati costruttivi. Ci siamo sempre confrontati e posti con spirito di fattiva collaborazione, apprezzando e sostenendo l’ottimo lavoro svolto in questi anni. Colgo l’occasione per rinnovare pubblicamente la stima per chi ha creato questo sistema virtuoso e stigmatizzare chi sta cercando di distruggerlo.».