La FISI, Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali, nel ricordare che «i lavoratori e le lavoratrici non dimenticano, non faranno sconti e restano vigili a difesa dei propri diritti e della dignità del Paese», annuncia la proclamazione dello SCIOPERO GENERALE e una MANIFESTAZIONE DI PROTESTA, per i giorni 9 e 10 di settembre 2022 in Piazza San Giovanni a Roma.
di Redazione —
«La cessazione dello stato d’emergenza non ha affatto comportato la fine delle misure repressive adottate dal governo negli scorsi mesi. L’architettura legislativa che ha permesso tante violazioni dei diritti umani e della Costituzione resta sostanzialmente in piedi, come dimostra lo scandalo dei sanitari tuttora sospesi dal servizio e dallo stipendio, mentre il SSN perde pezzi. La spada di Damocle della privazioni di diritti pende ancora sul capo di tutti lavoratori e le lavoratrici», scrive la FISI, Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali, nel comunicato stampa che annuncia la proclamazione dello SCIOPERO GENERALE per i giorni 9 e 10 di settembre 2022 e la convoca una MANIFESTAZIONE DI PROTESTA per il 10 di settembre, ore 15:00, piazza san Giovanni, Roma.
«L’avventura bellica in cui l’Italia è stata scriteriatamente coinvolta, in quanto fornitore di armi, contro gli interessi nazionali, unitamente a un’ondata senza precedenti di speculazione finanziaria, sta provocando un pesante innalzamento dei prezzi e una crescente disoccupazione che aggrava enormemente la situazione economica delle famiglie», scrive ancora la FISI, concludendo: «Occorrono interventi urgenti per tutelare i cittadini dall’aumento indiscriminato dei prezzi e dalle conseguenze sull’occupazione delle sciagurate politiche governative, sia in politica estera che nella gestione interna, politiche che nessuna opposizione parlamentare ha seriamente contrastato. Pertanto, a difesa dei diritti dei lavoratori e a tutela degli interessi nazionali, la FISI auspica vivamente che tutte le forze che si riconoscono nel dissenso e nell’opposizione all’establishment assecondino lo sciopero e accorrano compatte a Roma per ricordare a chi attualmente detiene il potere politico che i lavoratori e le lavoratrici non dimenticano, non faranno sconti e restano vigili a difesa dei propri diritti e della dignità del Paese.».