di Redazione —

Lo scorso 8 gennaio 2025 l’AISF ODV, Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica e il CFU-Italia Odv, Comitato Fibromialgici Uniti, hanno partecipato all’audizione convocata dalla X Commissione permanente del Senato della Repubblica, Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, nell’ambito della discussione dei diversi disegni di legge che da anni si susseguono per il riconoscimento e la presa in carico dei pazienti affetti da fibromialgia, per ottenere il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante, inserirla nei livelli essenziali di assistenza e rispondere realmente ai bisogni dei pazienti, che hanno lanciato da oltre due mesi uno sciopero della fame a staffetta in cui medici, familiari, caregiver e operatori sanitari denunciano l’esigenza di riconoscere questa patologia come malattia invalidante..

Sono 2.000.000, secondo le stime, gli italiani che soffrono di fibromialgia, una malattia cronica caratterizzata da dolore diffuso, rigidità muscolare, disturbi del sonno, stanchezza cronica, fatica, mal di testa e molti altri sintomi. Una patologia che ha cause sconosciute, complessa da diagnosticare, al momento senza cura, ma con diverse terapie volte ad alleviarne i disturbi (Fonte: ISS). 
La patologia riguarda una percentuale compresa fra il 2% ed il 3% della popolazione anche se il dato probabilmente è sottostimato per la difficoltà di diagnosi.
Come informa una nota, sono sei le richieste avanzate dalle organizzazioni:

  • Inserimento della sindrome fibromialgica nei LEA, Livelli Essenziali di Assistenza;
  • Istituzione di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale nazionale che indirizzi le Regioni nell’individuare centri idonei per la diagnosi e la cura;
  • Applicazione di normative sull’ambiente di lavoro che aiutino i pazienti nella loro attività quotidiana;
  • Previsione di esenzioni da ticket su trattamenti farmacologici e non farmacologici;
  • Valutazione attraverso il Registro nazionale dei risultati clinici e sociali ottenuti;
  • Approvazione di una legge che normi tutti i diversi ambiti della vita di una persona con fibromialgia.

L’elenco dovrebbe, secondo le intenzioni delle associazioni, integrare i testi delle proposte normative che la Commissione discute da tempo in materia. Grandi passi in avanti sono stati compiuti dal 2016 a oggi, riconoscono le associazioni, e, come ricorda Giuseppina Fabio, vicepresidente dell’AISF Odv, sottolineando: «È stato costituito un Registro Italiano della Fibromialgia che dovrebbe essere implementato. La Commissione LEA che si è riunita nel 2020 ha dato parere favorevole, inserendo la sindrome fibromialgica nel prossimo aggiornamento (come da documento ministeriale 0015318-P-16/09/2022) e nel 2022 sono stati stanziati 5 milioni di euro in Legge di Bilancio destinati alla diagnosi, cura e ricerca della patologia, sancendo un riconoscimento ufficiale. Nonostante questo, da troppo tempo, le persone affette da fibromialgia attendono risposte e fatti concreti per veder realmente migliorata la propria condizione. Non è più tempo di attese e pertanto chiediamo un continuo confronto e azioni efficaci».

«La nostra protesta va avanti e non si fermerà finché le nostre richieste che abbiamo ribadito in Senato non verranno accolte in un disegno di legge che soddisfi i bisogni dei pazienti con fibromialgia» precisa la Vicepresidente AISF Odv, Giuseppina Fabio a proposito della mobilitazione per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante, l’inserimento nei LEA e l’istituzione di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale nazionale, che prosegue, dallo scorso autunno, compreso uno sciopero della fame che i volontari dell’AISF e tutti coloro che aderiscono alla causa si sono impegnati a realizzare con modalità a staffetta per non mettere a rischio la salute dei pazienti.

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