di Piero Mastroiorio —

«Il progetto ‘e-SHyIPS‘ si inserisce in uno scenario europeo che vede ancora una scarsa diffusione delle imbarcazioni alimentate a idrogeno e l’assenza di una regolamentazione riconosciuta e condivisa a livello internazionale che disciplini l’adozione dell’idrogeno a bordo. Dato che risultano insufficienti le linee guida dell’IMO, International Maritime Organization, sulle celle a combustibile alimentate a idrogeno per la propulsione navale. ‘e-SHyIPS’ intende definire un processo di certificazione che integri le attività di ricerca sugli standard con simulazioni ed esperimenti di laboratorio, al fine di passare dalla teoria all’applicazione.

Con le emissioni di gas serra del comparto che continuano a crescere, la decarbonizzazione del settore marittimo diventa una priorità e l’idrogeno rappresenta un’alternativa energetica promettente. Grazie al progetto ‘e-SHyIPS’ acquisiremo conoscenze per accelerare i processi autorizzativi che ne consentano l’utilizzo», dice Viviana Cigolotti, responsabile della Divisione ENEA di Tecnologie e vettori per la decarbonizzazione., riguardo la possibilità di sviluppare un quadro normativo per consentire l’utilizzo dell’idrogeno nel trasporto marittimo, obiettivo del progetto e-SHyIPS[1], che conta su un finanziamento europeo di oltre 400.000 euro, a cui partecipa, anche, l’Italia con l’ENEA, all’interno del consorzio Atena, insieme a Politecnico di Milano (coordinatore) e Cineca per complessivi 14 partner provenienti da 7 Paesi Ue[2].

Mentre gli esperti di livello internazionale aggiorneranno il Codice IGF, International Code of Safety for Ships using Gases or other Low-flashpoint Fuels, delle navi passeggeri alimentate a idrogeno, cioè il Codice di sicurezza per le imbarcazioni che usano gas o altri combustibili a basso punto di infiammabilità, in parallelo, sarà definita la tabella di marcia per la promozione dell’economia dell’idrogeno in ambito marittimo, la ricerca, negli ultimi anni, ha messo in evidenza i benefici potenziali delle celle a combustibile a idrogeno per il settore marittimo ed IMO, International Maritime Organization, ha rivisto, recentemente, la propria strategia puntando su uno scenario a zero emissioni entro il 2050.

Nell’ambito del progetto, si è svolto, recentemente, a Bruxelles, un workshop internazionale sulla decarbonizzazione del settore marittimo, con l’obiettivo specifico di individuare le principali barriere all’uso dell’idrogeno come combustibile navale. Nell’occasione, mentre, gli armatori hanno evidenziato il costo dell’idrogeno ancora elevato, le autorità portuali hanno messo in rilievo le criticità legate alla trasformazione dei porti in hub energetici, nonché, durante i lavori, si è sottolineato l’importanza di un programma di investimenti pubblici capaci di offrire all’Europa l’opportunità di assumere un ruolo di leadership nel settore dell’idrogeno in ambito marittimo.

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