FdI: «La Corte d’Appello Civile di Bari ha ritenuto che non vi fu illeceità, perché le scelte furono tutte compiute nell’ambito dell’esercizio di un potere discrezionale e, quindi, in modo esente da rimproveri… Una sentenza che pone la parola fine a un’accusa che si protrae da 17 anni e che è stata puntualmente utilizzata dagli avversari in campagna elettorale, per screditare e offendere Raffaele Fitto e il centrodestra.».
di Redazione —
«Non avevamo mai avuto dubbi conoscendo da anni la correttezza istituzionale e comportamentale di Raffaele Fitto: da presidente della Puglia non ha causato alcun danno alla Regione quando ha utilizzato il Fondo del Presidente.
La Corte d’Appello Civile di Bari ha ritenuto, infatti, che non vi fu illeceità perché le scelte furono tutte compiute nell’ambito dell’esercizio di un potere discrezionale e, quindi, in modo esente da rimproveri. Non solo, ma nell’ambito di questa discrezionalità l’on. Fitto non ha mai effettuato spese “inutili o comunque non prioritarie rispetto a spese più urgenti, oppure non equilibrate quanto ai profili del rapporto costi-benefici o qualità-prezzo o disponibilità di migliori soluzioni alternative, ecc.”.
Una sentenza che pone la parola fine a un’accusa che si protrae da 17 anni e che è stata puntualmente utilizzata dagli avversari in campagna elettorale, per screditare e offendere Fitto e il centrodestra.
Un’accusa frutto di un’indagine che travolse il governo Fitto e molto probabilmente segnò le elezioni regionali del 2005, perse contro Nichi Vendola e che come una bomba a orologeria è tornata in ballo alle ultime regionali 2020 quando, due giorni prima del voto, un quotidiano nazionale schierato a sinistra dedicò all’accusa tutta la prima pagina.
Qualcuno pagherà tutto questo o, quando meno, chiederà scusa?», scrivono, in una nota congiunta, il capogruppo Ignazio Zullo ed i consiglieri ,Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Luigi Caroli, Renato Perrini e Francesco Ventola, del gruppo regionale di Fratelli d’Italia, a margine dell’assoluzione dell’on. Raffaele Fitto, impegnato da 17 anni, in un processo per l’utilizzo illecito di Fondo del Presidente.