di Redazione —

«La Puglia è in riserva idrica, tanto che lo stesso Acquedotto Pugliese è intervenuto con una campagna pubblicitaria per sensibilizzare ad usare con cura l’acqua. La disponibilità idrica della “Diga di Occhito”, alla data del 22 novembre 2024, parla chiaro: solo 28.770.720 mc, contro i 106.870.820 mc dello stesso giorno del 2023, circa il 75% in meno rispetto allo scorso anno.  

Invaso di Occhito al confine tra Puglia e Molise

Siamo ben al di sotto del livello del ‘Volume morto‘ dell’invaso fissato a 40 milioni di metri cubi e la situazione non è certo migliore con gli altri invasi. Una crisi idrica perdurante che condiziona ogni settore economico a partire dall’agricoltura, ma, ancora, più preoccupante è la mancanza di ricarica della falda e l’avanzare dell’inquinamento da parte della contaminazione salina.
In molti casi cercando di ricavare più acqua si pompa con maggior portata, richiamando in falda acqua salata, specie in quelle zone lungo la costa dove, purtroppo, ci sono, anche, pozzi abusivi.

Non resta che accogliere prima di tutto l’invito di AQP di dare importa anche alla singola goccia di acqua, ma continuare a dare seguito a nuovi progetti per il riutilizzo di acque reflue affinate provenienti dai depuratori e sistemi più efficienti di accumulo delle acque meteoriche volte sempre al loro utilizzo. Soprattutto, occorre un uso ‘giusto’ delle acque di falda evitando realizzazioni di pozzi senza studi idrogeologici, che ne definiscano portata e giusta profondità. Che il clima sia cambiato, non vi è alcun dubbio, resta però da cambiare il nostro modo di ‘sfruttare’ le risorse naturali in modo da preservarle per noi stessi», dice Giovanna Amedei, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia, riguardo alla disponibilità idrica sempre più in riserva.

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