LONGOBARDI: «I cantieri di digitalizzazione rappresentano un modo innovativo per preservare, studiare e condividere il patrimonio storico. Siamo orgogliosi dei nostri tre “cantieri” di digitalizzazione che consentiranno un potenziamento della conoscenza delle collezioni esposte e conservate nei nostri depositi.».
di Redazione –
Nella Direzione regionale Musei nazionali Puglia ha preso il via, da qualche giorno, una sfida strategica volta alla trasformazione digitale del patrimonio museale, una opportunità per una più ampia accessibilità del capitale culturale contenuto in Musei, Castelli e Parchi archeologici, una iniziativa volta a far “uscire il museo dal museo” arricchendo ed espandendo altresì il patrimonio culturale digitale nazionale.
Si chiama Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale (PND) ed è stato redatto dall’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale – Digital Library del Ministero della cultura, visione strategica con la quale il Ministero intende promuovere e organizzare il processo di trasformazione digitale nel quinquennio 2022-2026, nell’ambito del PNRR, per il Sub-investimento M1C3 1.1.5 –“Digitalizzazione del patrimonio culturale” e sta interessando già da qualche giorno il Museo archeologico nazionale di Altamura, con l’obiettivo dichiarato di accrescere le risorse digitali disponibili online, in modo da essere facilmente raggiungibili e consultabili, e migliorando la qualità dell’accesso e le modalità di fruizione per i diversi segmenti di pubblico.
Le attività avviate al Museo di Altamura stanno, quindi, interessando la digitalizzazione di tutti i reperti archeologici esposti e di quanto conservato nei depositi, grazie all’attento lavoro di un’equipe di esperti restauratori, archeologici e fotografi.
Da gennaio 2025 gli interventi del Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale partiranno anche al Museo Archeologico Nazionale di Canosa di Puglia e all’Antiquarium di Canne della Battaglia.
«I cantieri di digitalizzazione rappresentano un modo innovativo per preservare, studiare e condividere il patrimonio storico. Siamo orgogliosi dei nostri tre “cantieri” di digitalizzazione che consentiranno un potenziamento della conoscenza delle collezioni esposte e conservate nei nostri depositi», spiega il delegato alla Direzione regionale Musei nazionali Puglia, arch. Francesco Longobardi.