Le nuove norme in materia di protezione dei consumatori, approvate dal Consiglio dei Ministri, entreranno in vigore il 2 aprile 2023 e riguarderanno i saldi, le clausole vessatorie, le pratiche commerciali scorrette e le comunicazioni commerciali non veritiere.
di Redazione —
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un provvedimento, che entrerà in vigore il 2 aprile 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, contenente nuove norme in materia di protezione dei consumatori, in attuazione della Direttiva UE 2019/2161, che rafforza la tutela in caso di clausole vessatorie, pratiche commerciali scorrette, concorrenza sleale o comunicazioni commerciali non veritiere, che intervengono in tema di saldi e trasparenza di informazione verso i consumatori, in particolare negli annunci di riduzione di prezzo di un prodotto dovrà essere indicato anche il prezzo più basso praticato dal professionista nei 30 giorni precedenti, nonché, una nuova tipologia di pratica ingannevole, il dual quality, che si presenta nel caso di promozione di un bene, in uno Stato membro, come identico a un bene commercializzato in altri Stati membri, sebbene significativamente diverso per composizione o caratteristiche.
Il regime sanzionatorio sarà modificato con l’aumento da 5 a 10 milioni di € del massimo edittale delle sanzioni irrogate dall’AGCM in caso di pratica commerciale scorretta. In particolare, la sanzione massima irrogabile sarà pari al 4% del fatturato realizzato in Italia, o negli Stati membri coinvolti, per violazioni transfrontaliere o diffuse a livello. Le nuove norme stabiliscono, anche, l’aumento a 10 milioni di € della sanzione dall’AGCM, per l’inottemperanza ai provvedimenti di urgenza e a quelli inibitori o di rimozione degli effetti e degli impegni assunti. Con il Decreto vengono stabilite maggiori tutele nel settore delle vendite porta a porta, con il prolungamento del diritto di recesso da quattordici a trenta giorni ed introdotte, anche, «sanzioni armonizzate a livello europeo anche nel caso in cui un professionista utilizzi clausole definite vessatorie. Inoltre i consumatori lesi potranno adire il giudice ordinario al fine di ottenere rimedi proporzionati ed effettivi, compresi il risarcimento del danno subito.».