di Redazione —

A metà maggio 2024, a Strasburgo, il Consiglio d’Europa ha adottato la Convenzione quadro sull’Intelligenza Artificiale, diritti umani, democrazia e Stato di diritto durante l’incontro annuale dei Ministri degli Affari esteri dei 46 Stati membri.
Questo trattato internazionale, giuridicamente vincolante, è aperto anche a Paesi extraeuropei e mira a regolamentare l’AI su scala globale, differenziandosi dal più restrittivo AI Act dell’Ue.

Marija Pejčinović, Segretaria generale del Consiglio d’Europa, ha descritto la convenzione come un trattato unico che garantirà il rispetto dei diritti umani nell’uso dell’AI. La Convenzione, elaborata dal CAI, Commissione sull’Intelligenza Artificiale, con la collaborazione dei 46 Paesi membri, l’Ue e 11 stati non membri, adotta un approccio basato sul rischio. Tale approccio richiede agli attori pubblici e privati di identificare, valutare, prevenire e mitigare i rischi associati all’AI. In caso di rischi incompatibili con i diritti umani, possono essere imposte misure restrittive come moratorie o divieti.

Il trattato obbliga gli Stati firmatari a garantire che l’AI rispetti i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto e, consente loro di conformarsi direttamente alle disposizioni della convenzione, o adottare misure alternative in linea con i propri obblighi internazionali. È essenziale che l’impatto dell’AI sui principi di uguaglianza, non discriminazione e privacy sia valutato attentamente, garantendo tutele procedurali e vie di ricorso per le violazioni.

La Convenzione vieta l’uso delle AI che potrebbero compromettere l’indipendenza del sistema giudiziario, la separazione dei poteri o l’accesso alla giustizia e non si applica al settore della sicurezza nazionale, a meno che i test sui sistemi di AI non interferiscano con i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto. Gli stati firmatari sono incoraggiati a promuovere un dibattito pubblico e consultazioni sull’uso dell’AI per aumentare la consapevolezza delle sue implicazioni.
La convenzione sarà aperta alla firma a Vilnius il 5 settembre durante una conferenza dei ministri della Giustizia, segnando una tappa fondamentale per la regolamentazione globale dell’Intelligenza Artificiale.

FONTE: Diritto dell’Informazione

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