SLG-CUB POSTE: «Un centro medico delle dimensioni e delle specializzazioni esposte sul comunicato stampa congiunto non è giustificabile con le visite mediche effettuate ai dipendenti aziendali, visto che non ci sono certo 130.000 malati e non sono di sicuro tutti nei dintorni di Roma. Pertanto, l’utilizzo più probabile e proficuo, per una struttura sanitaria del genere, sarà quello di aggregarsi alla sanità privata convenzionata, per soddisfare le esigenze della Regione Lazio, che ne dovrà pagare le prestazioni con i soldi pubblici.».
di Redazione —
«A Roma la sanità privata avanza, con l’avallo politico di Regione Lazio. Così, Poste Italiane se ne viene con l’apertura di un centro medico specialistico privato proprio nella sede nazionale di Roma, in cui è concentrato il gotha della dirigenza postale, spacciandolo per una specie di “regalo”, da Babbo Natale fuori tempo, a tutti i dipendenti postali d’Italia, regalo consegnato alla presenza del signor presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
La realtà, secondo SLG-CUB POSTE, è ben altra. Un centro medico delle dimensioni e delle specializzazioni esposte sul comunicato stampa congiunto (pubblicato a lato) non è giustificabile con le visite mediche effettuate ai dipendenti aziendali, visto che non ci sono certo 130.000 malati e non sono di sicuro tutti nei dintorni di Roma.
Pertanto, l’utilizzo più probabile e proficuo, per una struttura sanitaria del genere, peraltro diretta da un noto luminare medico della sanità romana, sarà quello di aggregarsi alla sanità privata convenzionata, per soddisfare le esigenze della Regione Lazio, che ne dovrà pagare le prestazioni con i soldi pubblici.
Se alle operazioni di propaganda promiscua azienda/politica siamo ormai abituati, come Slg-Cub Poste ha denunciato più volte, non ci si riesce ad abituare al fatto che i lavoratori debbano sempre subire discriminazioni.
Da dove inizieranno le vaccinazioni aziendali anti-covid19?
Ovviamente, sempre dalla sede dell’EUR, la sede della mega-dirigenza nazionale, cioè quella che dal 24 gennaio 2020 si era subito tutelata dal contagio, blindandosi nei propri uffici o emigrando in ‘smart working’, mentre i “semplici” dipendenti erano rimasti in balia del mare in tempesta, senza sapere che fare. Altro che “Poste Centro Medico è dedicato alle donne e agli uomini di Poste Italiane che sono stati e continuano ad essere in prima linea”, come si legge sul comunicato stampa.
La propaganda ha sempre le gambe corte, perché le reali intenzioni di rispetto e di buon trattamento ai lavoratori hanno bisogno di concreti comportamenti leali, giornalieri e costanti, valevoli sul piano nazionale, mentre, da anni, subiscono il taglio del personale, il blocco del rinnovo contrattuale, lo sfruttamento del precariato e ingiustizie di ogni genere, come nel caso dei portalettere che hanno problemi di salute e che vengono esasperati mandandoli anche a 100 Km di distanza, in centri di smistamento ad attività pesante, invece di essere riapplicati, secondo logica, agli sportelli degli uffici postali nei paraggi della propria sede lavorativa, che sono sempre con lunghe file per carenza di personale», scrive la sigla sindacale SLG CUB Poste, Sindacato Lavoro e Giustizia – CUB della Base dei Lavoratori di Poste Italiane, in una nota, inviata agli organi di informazione, relativa alla Regione Lazio, Poste Italiane e sanità privata.