Alcuni consigli utili su come non sprecare cibo e migliorare i dati resi noti in occasione della 9^ Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, che, secondo l’Osservatorio Waste Watcher International, vedono in Italia aumentare nuovamente, +15%, lo spreco di cibo, facendo segnare, tra quelli maggiormente buttati nella pattumiera, frutta e verdura.

di Redazione —

Spreco alimentare, a che punto siamo in Italia?

Nella pattumiera, secondo i dati dell’Osservatorio Waste Watcher International riportati dall’Agenzia giornalistica ANSA, oggi finiscono in media 595,3 grammi pro capite a settimana di cibo, ovvero 30,956 kg annui, quasi il 15% in più in un anno. Numeri che si traducono in un valore complessivo di 7,37 miliardi di spreco alimentare nelle case, che corrisponde a 1,8 milioni di tonnellate di cibo l’anno. Considerando anche quello di tutta la filiera, si raggiungono i 5 milioni di tonnellate, pari a quasi 10,5 miliardi. Frutta e verdura sono i cibi più sprecati: frutta fresca (27%), cipolle, aglio e tuberi (17%), pane fresco (16%), verdure (16%) e insalata (15%). Diverse le cause, secondo i dati emersi dal Rapporto: il 47% si dimentica spesso del cibo acquistato, il 30% calcola male le quantità e il 33% esagera negli acquisti per paura di non averne abbastanza.

Che fare per arginare il fenomeno dello spreco alimentare?

La risposta arriva dall’Osservatorio Waste Watcher International, secondo cui le famiglie chiedono più attenzione all’educazione alimentare, a partire dalla scuola (89%), indicazioni più chiare sulle etichette (83%) e l’applicazione di tassazioni sulla base di una sorta di ‘sprecometro’ (54%). Tra gli accorgimenti adottati per prevenire lo spreco troviamo, invece, fare più frequentemente la spesa di alimenti freschi (41%), organizzare il cibo in frigo e nella dispensa in base alla data di scadenza (34%), preparare la lista della spesa prima di andare al supermercato. In più l’85% testa gli alimenti scaduti da poco, prima di gettare il cibo.

Ai dati sullo spreco alimentare nelle case, si aggiungono anche quelli che si registrano lungo tutta la catena di approvvigionamento alimentare come dice il CTCU, Centro Tutela Consumatori Utenti, in occasione della 9^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, che si è celebrata lo scorso 5 febbraio 2022, promossa dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market, ricordando lo studio “Driven to Waste” realizzato del mese di giugno del 2021, in cui il WWF del Regno Unito ha esaminato le perdite alimentari in agricoltura, sottolineando che «ogni anno vengono sprecate 2,5 miliardi di tonnellate di prodotto, ovvero circa il 40% del cibo prodotto a livello globale. Quasi la metà, circa 1,2 miliardi di tonnellate, risale all’agricoltura, cioè prima, durante e dopo il raccolto e prima della macellazione. Ad esempio gli agricoltori spesso producono eccedenze per essere in grado di fornire al commercio una quantità sufficiente di “beni di qualità” visivamente impeccabili. Per produrre la quantità di cibo che viene annualmente sprecata in agricoltura   viene occupata una superficie di 4,4 milioni di chilometri quadrati. Ossia più dell’intera area dell’UE (circa 4,2 milioni di chilometri quadrati). Inoltre, secondo il WWF, il 10% di tutte le emissioni di gas serra sono riconducibili allo spreco globale di cibo.».

Come ridurre lo spreco alimentare?

Alla domanda risponde il Centro Tutela Consumatori Utenti con alcuni utili consigli su come evitare di sprecare il cibo: innanzitutto acquistare solo secondo le necessità, quindi: controllare frigo e dispensa per vedere cosa c’è e cosa manca; fare una lista della spesa dettagliata e attenersi a questa, evitando acquisti “del momento”, ignorare le offerteprendi 3, paghi 2”, a meno che non si tratti di prodotti che servono davvero e nella quantità offerta.
Conservare bene gli alimenti e ricordare, dunque: che prodotti freddi, congelati e deperibili vanno riposti in frigo o in freezer subito dopo l’acquisto; di riporre i prodotti nei vani con la temperatura ottimale corrispondente e nel frigo gli alimenti deperibili in modo sistematico. I prodotti a scadenza ravvicinata devono stare davanti, per essere consumati prima, mentre i prodotti con scadenza più lontana devono stare dietro.

In tema di conservazione occorre ricordare anche che confezioni, contenitori e coperchi proteggono gli alimenti, evitando che si secchino o cambino sapore e riparano, inoltre, dall’umidità e da insetti nocivi; scatole e confezioni aperte (ad es. di passata di pomodoro, di latte a lunga conservazione, di succo) vanno conservate in frigo dopo l’apertura. Infine, ricordare che quantità acquistate in eccesso possono essere subito congelate.
Il CTCU ricorda di ottimizzare l’uso degli alimenti per evitarne lo spreco, quindi, che gli alimenti con una data di scadenza “da consumarsi entro il…” vanno consumati prima di tale scadenza; mentre gli alimenti che hanno un termine minimo di conservazione “da consumarsi preferibilmente entro il…” di norma sono commestibili anche dopo tale data, se sono stati conservati in modo appropriato e chiusi nelle loro confezioni.
Per prevenire lo spreco alimentare, inoltre, è sempre consigliabile cucinare solo le quantità che poi verranno effettivamente mangiate, ma il cibo in eccesso può essere comunque conservato in freezer. Infine non dimenticare di portare via dal ristorante, in un apposito contenitore, gli avanzi di una porzione servita in quantità troppo abbondante.

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