L’aumento settimanale dei carburanti, che non si vedeva da anni e continua senza sosta, alle Associazioni dei consumatori, fa denunciare, l’impatto dell’aumento esorbitante sui prezzi al dettaglio e temere effetti devastanti sui consumi e sul Natale.
di Redazione —
L’aumento dei carburanti, continua e corre senza sosta, promettendo una stangata salatissima per il prossimo Natale: secondo i dati settimanali del Ministero della Transizione ecologica, i prezzi dei carburanti salgono ancora e si attestano, in modalità self service, a 1,746 €/l per la benzina, a 1,608 €/l per il gasolio e a 0,826 €/l per il GPL. Secondo Staffetta Quotidiana il metano si attesta a 1,626 €/kg ed i prezzi praticati sulle autostrade, segnalano in media benzina self service a 1,835 €/l, servito 2,043 €/l, gasolio self service a 1,714 €/l, servito 1,950, GPL a 0,918 €/l e il metano a 1,864 €/kg.
Le associazioni dei consumatori continuano a denunciare i rischi del caro carburanti sui prezzi al dettaglio, col movimento al rialzo anche dei beni di prima necessità e con i consumi di Natale alle porte, che rischiano di rimanere al palo. Le ripercussioni del caro carburanti sui bilanci delle famiglie superano i 400 € l’anno di spesa in più. Una stangata da diversi punti di vista, che in base ai calcoli del CODACONS, fa segnare, dall’inizio dell’anno, la benzina aumentata, alla pompa, del +21,1%, il gasolio del 21,8%, con una maggiore spesa per un pieno pari a +15,2 € per un’auto a benzina e a +14,4 € per una vettura diesel. Rispetto al 2020, oggi, la verde costa il 25,8% in più e il diesel è aumentato del 27,7%.
«L’escalation senza sosta dei carburanti aggrava di giorno in giorno la stangata per i consumatori e produce, ad oggi, una maggiore spesa su base annua pari a +430 € a famiglia in caso di auto a benzina, +419 € per un’auto diesel, solo per i maggiori costi di rifornimento. Una vera e propria emergenza contro la quale il Governo resta immobile, mentre sarebbe urgente intervenire tagliando IVA e accise sui carburanti, per salvare le tasche dei consumatori, sempre più impoveriti dagli effetti devastanti del caro-benzina», dice Carlo Rienzi, presidente di CODACONS.
«Sono “rialzi stellari”. Il gasolio che sfonda quota 1,6 € non accadeva dal 6 ottobre 2014. La benzina segna un record al rialzo dal 18 agosto 2014, sette anni fa. Per il GPL bisogna tornare al 3 febbraio 2014 per trovare prezzi più alti. Gli aumenti dei beni energetici, luce, gas e carburanti, non solo hanno effetti diretti sulle tasche delle famiglie e sui costi delle imprese, ma hanno un effetto indiretto sul costo finale di tutti i prodotti, dal latte al pane, con conseguenze gravi per l’inflazione e la ripresa economica. Per questo il Governo deve intervenire prima del varo della manovra, riducendo le accise dei carburanti, dell’elettricità e del gas. Dall’inizio dell’anno, dalla rilevazione del 4 gennaio, ossia 9 mesi e mezzo fa, un pieno da 50 litri costa 15,22 € in più per la benzina e 14,44 € per il gasolio, con un rialzo, rispettivamente, del 21,1 e 21,9%. Su base annua è pari a un rincaro ad autovettura pari a 365 € all’anno per la benzina e 347 € per il gasolio. In un anno, un pieno di benzina costa quasi 18 € in più e uno di gasolio quasi 17,50 € in più. Un balzo che equivale, su base annua, a una stangata pari a 430 € all’anno per la benzina e a 419 € per il gasolio», commenta Massimo Dona, Presidente nazionale dell’UNC, Unione Nazionale Consumatori.
«Ci potrebbero essere effetti devastanti sui consumi di Natale. L’andamento dei listini dei carburanti rappresenta oramai una emergenza, con benzina e gasolio che costano oggi oltre il 21% in più rispetto ad inizio anno. Incrementi che si ripercuotono non solo sui rifornimenti, ma sui prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti e sui costi logistici in capo a imprese e industrie. Il rischio concreto è che l’ondata di rincari e i maggiori costi determinati dal caro-benzina porteranno ad una riduzione della spesa delle famiglie durante le prossime festività natalizie, con effetti devastanti per l’economia nazionale, che, proprio ora, si sta riprendendo, dopo la crisi causata dal Covid», spiega Furio Truzzi, Presidente di ASSOUTENTI.