Ad aggravare la situazione, la tassazione sui carburanti: su 1,65 €/l di benzina, oltre 72,8 centesimi sono di accisa, 29,7 di IVA, imposta che viene applicata anche sull’accisa.
di Redazione —
Non c’è pace per gli automobilisti ed i consumatori in generale per la corsa all’aumento dei prezzi dei carburanti: la benzina oggi si attesta a 1,65 € al litro in modalità self service e peril servito raggiunge anche quota 1,98 € al litro, ilprezzo più alto da giugno 2019, rileva il Ministero dello Sviluppo Economico, mentre il gasolio arriva a 1,507 € al litro.
Secondo i calcoli dell’ONF, Osservatorio Nazionale Federconsumatori, il prezzo della benzina dovrebbe attestarsi almeno 12 centesimi al di sotto di quello attuale. Il sovrapprezzo applicato, in termini annui, porterebbe ad un aggravio di circa +144 € ad automobilista. Gli aumenti in termini indiretti sui beni di consumo trasportati in larga parte su gomma, secondo l’Osservatorio, saranno di 107,28 € annui a famiglia. Il totale delle ricadute, in termini annui, a famiglia ammonta quindi a 251,28 €.
Ad aggravare la situazione, la tassazione sui carburanti: su 1,65 €/l di benzina, oltre 72,8 centesimi sono di accisa, 29,7 di IVA. Imposta che viene applicata anche sull’accisa.
«È evidente come questi aumenti stiano penalizzando i cittadini, che si trovano già a far fronte a forti rincari sul fronte energetico. Quel che è peggio è che rischiano di compromettere gravemente la ripresa economica in un settore chiave, come quello turistico, che tanto ha sofferto in questi ultimi mesi», afferma Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori, che chiede al Governo di intervenire per tagliare i costi dei carburanti: «vigilando attentamente su sovrapprezzi e speculazioni e ricorrendo ad un sistema di tassazione più sostenibile, che elimini doppie tassazioni e che adotti un’accisa in grado di abbassarsi automaticamente quando il costo del petrolio raggiunge livelli determinati.».
«Il conto per la collettività si fa di giorno in giorno più salato e, solo per i rifornimenti, le famiglie italiane dovranno mettere in conto una maggiore spesa complessiva pari a 7.600.000.000 di € a causa della corsa dei carburanti alla pompa. Ci sono poi gli effetti indiretti che già iniziano a farsi sentire sulle tasche degli italiani, dall’aumento dei prezzi al dettaglio per una moltitudine di prodotti, ai pesanti rincari delle tariffe luce e gas, e anche l’industria andrà incontro a maggiori costi di produzione che verranno inevitabilmente scaricati sui consumatori.
Di fronte a tale scenario il Governo Draghi deve intervenire, riducendo la tassazione abnorme che vige sui prezzi dei carburanti e tagliando accise inutile e anacronistiche che servono solo ad aumentare le casse erariali, studiando meccanismi automatici per limitare gli effetti del caro-benzina sulla collettività già impoverita da un anno e mezzo di Covid», afferma Furio Truzzi, Presidente di Assoutenti.
«Non c’è pace per gli automobilisti. Dall’inizio dell’anno, dalla rilevazione del 4 gennaio, in poco più di 6 mesi, un pieno da 50 litri è aumentato di 10 euro e 41 cent per la benzina e di 9 euro e 44 cent per il gasolio, con un rincaro, rispettivamente, del 14,4% e del 14,3%. Su base annua è pari a una stangata ad autovettura pari a 250 euro all’anno per la benzina e 227 euro per il gasolio. In un anno, dalla rilevazione del 13 luglio 2020, quando la benzina era pari a 1.404 €/l e il gasolio a 1.290 €/l, un pieno da 50 litri costa 12,29 € in più per la benzina e 10,88 e in più per il gasolio, con un rialzo, rispettivamente, del 17,5% e del 16,9%. Un rincaro che equivale, su base annua, a una mazzata pari a 295 € l’anno per la benzina e a 261 € per il gasolio», sottolinea Massimiliano Dona, Presidente dell’UNC, Unione Nazionale Consumatori.
«Una corsa senza sosta che determina una stangata in continuo aumento, e che raggiunge +295 euro annui a famiglia, solo per i maggiori costi di rifornimento. Oggi la benzina costa il 17,5% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre il gasolio è aumento del +16,8%. Da inizio anno la verde ha subito un rincaro alla pompa del 14,4%, +14,2% il diesel. Tradotto in soldoni, un pieno di benzina costa oggi 12,3 € in più rispetto allo stesso periodo del 2020, +10,8 € un pieno di gasolio», è la denuncia di Carlo Rienzi, Presidente del Codacons.