La vittoria, che proietta Alessio Lorusso, verso l’incontro per il Titolo europeo, è arrivata nel corso dell’ultima ripresa, quando, durante un impressionante scambio di colpi, l’arbitro fermava i due pugili, dando il ko tecnico in danno dello spagnolo Jacob Barreto, assegnando, di fatto, l’incontro all’italiano, che è corso all’angolo avversario per consolare e abbracciare Barreto appena battuto.

di Piero Mastroiorio —

Un grandissimo “Mosquito“, al secolo Alessio Lorusso, nell’incontro di sabato 9 aprile 2022, in una magica serata di boxe, all’Allianz Cloud di Milano, dopo aver scelto il Sestriere Sport Center, di Sestriere, il comune più alto d’Italia, che gli ha dato alcuni riconoscimenti e patrocinio, per preparare la sua prima difesa della cintura di campione pesi gallo dell’Unione Europea, ha battuto Jacob Barreto, lo spagnolo dall’allungo infinito e l’altezza da piuma-leggero, per ko tecnico a metà dell’ultima ripresa, la 12^, quando, l’arbitro dell’incontro, il francese Hemberg, ha interrotto il match dopo un’impressionante sequenza di colpi del “Mosquito” che hanno fatto barcollare il rivale.  

Nelle precedenti riprese, Lorusso non ha mai rischiato molto, riuscendo ad anticipare con precisione l’avversario nei primi nove round, salvo un paio di riprese nelle quali aveva rallentato la pressione. Spostamenti, rientri e colpi ben piazzati hanno appagato gli spettatori, sempre più presi dal pugile italiano, che offre una boxe di talento.
La decima e undicesima ripresa facevano segnare un ritorno, imprevisto, dello spagnolo, in danno del pugile italiano, passivo, ma controllo. Barreto, vista la situazione e sbagliando i calcoli, costringe il campione allo scontro colpo su colpo, in una battaglia che ha esaltato il pubblico e punito lo sfidante, costretto a subire le serie precise e pesanti di chi possedeva tutte le energie capaci di dare il tocco esclamativo al match.

Barreto ormai incapace di difendersi, veniva giustamente fermato, anche se mancavano pochi secondi alla fine, dall’arbitro, il francese Hemberg, che ha diretto il match in modo inappuntabile.
Da sottolineare la condizione del campione italiano, 18 vittorie, 4 sconfitte e 2 pareggi nel record, che, con il suo procuratore, Mario Loreni, persona di grandissima esperienza, sotto la guida tecnica di Romeo, detto Zio, nonchè, Claudio La Rosa ed il figlio Andrea, ha portato Lorusso alla migliore condizione, quella che gli ha permesso di vincere di forza, anche senza essere un puncher, un colpitore.
Ha colpito tutti, a fine incontro, il grande gesto umano, che ha visto il nostro Alessio, il pugile italiano più tatuato, amante della natura, degli animali, ha due cagnoloni, che considera come figli e, soprattutto, uomo del cuore d’oro, cosa che lo porta ad essere fortemente impegnato nel sociale, dove, tra l’altro, si sta dedicando, con passione, alla preparazione di un atleta paraplegico, Simone Dessa, raggiungere all’angolo il suo avversario per abbracciarlo e consolarlo nella sconfitta.

Un gesto umano di tutto rispetto in un’epoca in cui tutto è possibile e i limiti di spazio e di tempo vengono aggirati, senza troppe difficoltà, dove il mondo virtuale e la sua assenza di regole lascia sempre meno spazio alle relazioni interpersonali. Un gesto che sottolinea la capacità di aver assimilato di regole di un “luogo”, che le ha insegnate a qualcuno capace di rispettarle. Il pugilato, lo sport tutto, sono quel luogo: un momento di “gioco”, durante il quale si impara a socializzare, a rispettare le regole e soprattutto a lavorare insieme a un gruppo di compagni, per raggiungere un obiettivo comune. La competizione insita nella pratica sportiva esalta i valori dell’etica e della disciplina, il sacrificio e la dedizione, dimostrandosi valore sano che, insieme a tutti gli altri, partecipa alla definizione di “gioco leale”, che, se assimilato in questo modo, lo sport offre l’opportunità di mettersi in gioco e di crescere, accettando sia la vittoria che la sconfitta.

Il nostro Alessio, con quel gesto ha dimostrato, appieno, come nelle situazioni agonistiche si genera la competitività, come elemento centrale e quanto sia necessario tenere come valore di riferimento anche la lealtà. Il rispetto dell’avversario e delle regole, che gli esterofili amano definire, Fair Play, una regola non scritta, ma un comportamento eticamente corretto da adottare nella pratica delle diverse discipline sportive: l’accettare e riconoscere i propri limiti, sapere che i risultati sportivi ottenuti sono correlati all’impegno profuso. Un rispetto che insegna, in una società in cui il fine giustifica spesso il mezzo, a saper perdere e a considerare anche la sconfitta un insegnamento prezioso per la crescita “umana” e agonistica della persona.
Al nostro “Mosquito”, campione europeo, nonché, campione nel rispetto dell’avversario e delle regole, i complimenti per la bellissima vittoria di sabato sera a Milano e l’in bocca al lupo, per l’immediato futuro, che potrebbe vederlo salire sul trono europeo della categoria, tra Giugno/Luglio, nella sfida per la ‘Corona EBU’, vincendo l’incontro con un altro pugile spagnolo, Sebastian Perez, che batte, proprio, Jacob Barreto, nel 2018, nell’incontro che gli diede simultaneamente il titolo spagnolo e il titolo dell’Unione europea, finora detenuto dal nostro Alessio Lorusso.

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