Chi, per cosa e come si può richiedere il rimborso del bonus idrico, per le spese sostenute e documentate pari a 1000 € partito dallo scorso 17 febbraio sulla piattaforma del MITE.
di Redazione —
Dallo scorso 17 febbraio 2022 è possibile, collegandosi sull’apposita piattaforma on line, richiedere il bonus idrico di cui al DM n. 395 del 27/9/2021, come da notizia del MITE, Ministero della Transizione ecologica, che spiega le caratteristiche del bonus idrico e le procedure per chiedere il rimborso, che ha messo a disposizione un call center che risponde al numero 800090545 per tutte le richieste di informazioni.
Il bonus, che può essere richiesto per una sola volta, per un solo immobile, a ciascun beneficiario è riconosce un rimborso nel limite massimo di 1.000 € per le spese effettivamente sostenute debitamente documentate dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021. Attenzione, però, perché le istanze di rimborso, correttamente compilate e corredate dalla necessaria documentazione, saranno ammesse fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili.
Possono beneficiare del bonus i maggiorenni residenti in Italia, titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale, nonché di diritti personali di godimento già registrati alla data di presentazione dell’istanza, su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari, che abbiano effettuato nel corso dell’anno 2021 interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua.
Non rientrano nelle spese ammissibili, come da FAQ del MITE, il piatto doccia, il sedile wc, il bidet, i lavandini, l’installazione di autoclave e serbatoio di accumulo.
Il bonus idrico è inoltre alternativo e non cumulabile, in relazione a medesime voci di spesa, con altre agevolazioni di natura fiscale relative alla fornitura, posa in opera e installazione degli stessi beni.
L’identità dei beneficiari, in relazione ai dati del nome, del cognome e del codice fiscale, verrà accertata attraverso SPID o Carta d’Identità Elettronica.
Nel corso della procedura di registrazione, il beneficiario fornisce le necessarie dichiarazioni sostitutive di autocertificazione:
· nome, cognome, codice fiscale del beneficiario;
· importo della spesa sostenuta, per cui si richiede il rimborso;
· quantità del bene e specifiche della posa in opera o istallazione;
· specifiche tecniche, per ogni bene sostituito da apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, oltre a specifica della portata massima d’acqua (in l/min) del prodotto acquistato;
· identificativo catastale dell’immobile (Comune, Sezione, Sezione Urbana, Foglio, Particella, Subalterno) per cui è stata presentata istanza di rimborso;
· dichiarazione di non avere fruito di altre agevolazioni fiscali per la fornitura, posa in opera e installazione dei medesimi beni;
· coordinate del conto corrente bancario/postale (Iban) del beneficiario su cui accreditare il rimborso;
· indicazione del titolo giuridico per il quale si richiede il bonus (proprietario, cointestatario, locatario, usufruttuario ecc.);
· attestazione del richiedente ove non proprietario o comproprietario, ai sensi del DPR 445/2000, degli estremi del contratto da cui trae titolo;
· attestazione, ai sensi del DPR 445/2000, di avvenuta comunicazione al cointestatario/proprietario, identificato altresì con nome, cognome e codice fiscale, della volontà di fruire del predetto bonus;
· copia della fattura elettronica o del documento commerciale in cui è riportato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito. Per i soggetti non tenuti ad emettere fattura elettronica, si considera valida anche l’emissione di una fattura o di un documento commerciale, attestante l’acquisto del bene, copia del versamento bancario o postale, documentazione del venditore idonea a ricondurre la transazione allo specifico prodotto acquistato, come da modello disponibile sulla “Piattaforma” .
Il rimborso del bonus idrico è escluso:
– ove la richiesta risulti errata nella compilazione, incompleta di informazioni e/o degli allegati;
– ove a seguito dei controlli si riscontrino irregolarità rispetto a quanto dichiarato;
– esaurimento delle risorse stanziate.
Attenzione alle indicazioni del MITE: «L’inserimento di dati ed allegati deve essere completato entro 30 minuti. Nelle tre ore successive all’invio positivo della domanda sarà possibile eventualmente rettificare i dati ed i documenti già inseriti. Si ricorda che il rimborso verrà escluso ove la richiesta risulti incompleta di informazioni e/o degli allegati richiesti».