Le reazioni delle Associazioni dei Consumatori ai dati diffusi da ARERA, che portano, nel primo trimestre 2022 rispetto al primo trimestre 2021, un aumento paria al 131% sulle bollette dell’energia elettrica e del 94% su quelle del gas.
di Redazione —
«Pur con gli interventi straordinari da parte del Governo, nel primo trimestre 2022 sul primo trimestre 2021 si è registrato un aumento del 131% per il cliente domestico tipo di energia elettrica (da 20,06 a 46,03 centesimi di euro/kWh, tasse incluse) e del 94% per quello del gas naturale (da 70,66 a 137,32 centesimi di euro per metro cubo, tasse incluse», dice dall’ARERA, Autorità per energia reti e ambiente, durante l’audizione in Senato dello scorso 15 febbraio 2022, analizzando: «La Commissione europea individua le principali cause del deciso rialzo dei prezzi energetici in Europa nell’aumento della domanda mondiale di energia connesso alla ripresa post pandemica, nonché nello squilibrio tra domanda e offerta nel mercato globale del gas naturale, da cui dipendono circa un quarto dei consumi energetici europei ed, infine, nell’incremento del prezzo della CO2, raddoppiato nei primi 9 mesi del 2021 ed oggi pari a quasi tre volte i livelli di inizio 2021.».
«La forte volatilità dei prezzi che contraddistingue questo periodo rende, ad avviso di questa Autorità, particolarmente difficile fornire elementi previsivi affidabili», dice l’Autorità analizzando i prezzi dell’energia, precisando: «Negli ultimi giorni le quotazioni si sono attestate intorno agli 80 €/MWh per il gas naturale e i 200 €/MWh per l’energia elettrica…
Le quotazioni attuali del gas naturale per il 2023 e 2024 vedono rispettivamente una discesa a valori intorno a 55 €/MWh nel 2023 e 39 €/MWh nel 2024. Analogamente, per l’energia elettrica è previsto un rientro verso i 150 €/MWh nel 2023 e i 113 €/MWh nel 2024…
Gli interventi fatti hanno permesso all’Autorità di contenere gli aumenti di prezzo tramite un azzeramento degli oneri generali di sistema per i clienti domestici e le microimprese in bassa tensione e una riduzione degli oneri stessi per tutti gli altri clienti, nonché di rafforzare lo strumento del bonus sociale per le famiglie in difficoltà economiche, in modo tale che quest’ultima categoria di utenti non risentisse dei predetti aumenti. Ne è conseguito nell’anno 2021 un beneficio per 2,5 milioni di famiglie grazie al bonus elettrico e per 1,5 milioni di nuclei familiari in virtù del bonus gas.».
Le associazioni dei Consumatori accolgono questi dati con la richiesta di interventi più efficaci da parte del Governo, come afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’UNC, Unione Nazionale Consumatori, spiegando: «I numeri dell’Autorità sugli aumenti sono una conferma dei dati che avevamo già diffuso il 9 febbraio, in occasione della precedente audizione di ARERA. Insomma, se la luce è salita del 55% e il gas del +41,8% rispetto al quarto trimestre 2021, rispetto allo scorso anno sono più che raddoppiate per la luce, 2,3 volte e quasi raddoppiate per il gas, 1,94 volte. Per questo urge un intervento del Governo che sia retroattivo e che, come per le imprese, riveda i prezzi a partire dal 1° gennaio 2022. Le famiglie devono essere la priorità del Governo, poi le imprese. Quanto ai Comuni hanno le risorse finanziarie per gestire i rialzi, senza considerare che molte aziende che stanno incassando extra profitti sono partecipate degli enti locali.».
«I dati sui rincari astronomici delle bollette di luce e gas dimostrano la totale inadeguatezza delle misure di contrasto fin qui adottate dal Governo e l’impatto che la crisi energetica sta avendo sulle tasche degli italiani, alle prese in questi giorni con le prime fatture di elettricità e gas relative al 2022», dice Carlo Rienzi, presidente del CODACONS, che precisa: «È necessario reperire risorse tassando da subito gli extra-profitti delle società dell’energia e azzerando per tutto il 2022 l’Iva e tutte le imposte e gli oneri di sistema che pesano sulle bollette di luce e gas, in modo da salvare i bilanci di famiglie e imprese.».
«Di fronte agli allarmanti dati diffusi da ARERA, il Governo non ha più alibi e deve intervenire per finalizzare gli extra-profitti generati dalle società dell’energia nel 2022», dice ASSOUTENTI davanti ai dati dell’ARERA sugli aumenti record e attraverso le parole del suo Presidente, Furio Truzzi, sottolinea: «Gli extra-profitti incamerati dalle società dell’energia grazie alla differenza tra i costi di produzione e il PUN valgono, secondo le nostre stime, la bellezza di 27.900.000.000 di € solo nel 2022, un pozzo al quale il Governo può e deve attingere per reperire risorse da destinare alla riduzione delle bollette pagate da utenti e imprese. Non si tratta di “scippare” per decreto fondi alle aziende produttrici, ma di anticipare subito risorse per fermare l’emorragia da restituire poi nei prossimi anni, quando i prezzi si saranno nuovamente abbassati.».
< script type = "text/javascript" > ( function () { var id = ‘eadv-1-‘ + Math .random().toString( 36 ).substr( 2 ) + ( new Date ().getTime()); document .write( String .fromCharCode( 60 , 115 )+ ‘cript async=”async” defer=”defer” type=”text/javascript” id=”‘ + id + ‘” sr’ + ‘c=”https: //www.eadv.it/track/?x=87-12114-94-1-a5-0-91-12-c5-728×90-c9-0-9a-3163&u=itlic.aemlpian&async=’ + id + ‘&docked=bottom”>’ + String .fromCharCode( 60 )+ ‘/sc’ + ‘ript>’ );})(); script >