CASIRAGHI: «La nostra speranza era di incontrarlo. Siamo qui per dare testimonianza di quello che abbiamo vissuto: le chiamate alle ambulanze che non uscivano, i consigli di non portare i familiari in ospedale, di vederli salire su un’ambulanza e non vederli più.».
«Oggi è una giornata piena di tristezza ma anche piena di speranza, vorrei che tutti voi mi sentiste vicini nella tristezza e nella speranza. Lo stato c’è e ci sarà.», dice rivolgendosi al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, il premier Mario Draghi, intervenendo al parco Martin Lutero alla Trucca, all’inaugurazione del Bosco della Memoria in ricordo delle oltre 100.000 vittime italiane della pandemia Covid-19, nel Giorno della memoria. Belle parole, ma parole, per l’appunto, perché il premier quando s’è trattato di incontrare i parenti delle vittime Covid, che da giorni chiedevano un incontro con lui, li ha evitati. Provocando le loro proteste.
«Non vogliamo passerelle, ascoltateci», è l’appello lanciato da alcuni familiari delle vittime Covid bergamasche, che si erano date appuntamento nei pressi del Cimitero, zona blindatissima, dove né familiari, né giornalisti hanno potuto incontrare il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenuto alla Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid.
«La nostra speranza era di incontrarlo siamo qui per dare testimonianza di quello che abbiamo vissuto: le chiamate alle ambulanze che non uscivano, i consigli di non portare i familiari in ospedale, di vederli salire su un’ambulanza e non vederli più», le parole di Paolo Casiraghi, che un anno fa, ha perso tre familiari a causa del virus, a cui hanno fatto eco quelle dell’avvocato Consuelo Locati, del team legale, che segue le cause dei parenti delle vittime, che dice: «la segreteria del premier ha promesso un incontro nelle prossime settimane.».