BUONGIORNO: «La UILA ha rappresentato le istanze di centinaia di migliaia di famiglie di lavoratori dipendenti con ISEE superiore a 15.000 € e figli a carico con più di 21 anni che subiranno riduzioni pesanti delle loro buste-paga, sino ad un massimo di 200 € al mese. Ci auspichiamo, quindi, che il decreto attuativo della riforma degli assegni familiari contenga le modifiche sostanziali chieste ed argomentate, dati alla mano, nei giorni scorsi.».
di Redazione —
«Riformare il sostegno degli assegni familiari senza penalizzare i lavoratori dipendenti», dice Pietro Buongiorno, Segretario Generale UILA Puglia, commentando le indiscrezioni sulla prossima approvazione del decreto legislativo che dovrà dare attuazione alla legge delega 46/21, sottolineando: «Con l’introduzione dell’Assegno Unico il Governo vuole mettere ordine alle tante e diverse forme di aiuto in favore delle famiglie. Riordinare non vuol dire cancellare diritti, decurtando l’importo rispetto a quanto prima percepito. Il sostegno alla famiglia deve essere salvaguardato.
La UILA ha rappresentato le istanze di centinaia di migliaia di famiglie di lavoratori dipendenti con ISEE superiore a 15.000 € e figli a carico con più di 21 anni che subiranno riduzioni pesanti delle loro buste-paga, sino ad un massimo di 200 € al mese. Ci auspichiamo, quindi, che il decreto attuativo della riforma degli assegni familiari contenga le modifiche sostanziali chieste ed argomentate, dati alla mano, nei giorni scorsi.».
Quindi il Presidente UILA Puglia ha ribadito altri due punti essenziali: «Chiediamo che sia il datore di lavoro ad erogare gli importi direttamente in busta paga così come avveniva prima e riteniamo insufficiente il lasso di tempo per l’avvio della riforma, ad oggi previsto per marzo. Considerando che alcuni milioni di persone dovranno ottenere le certificazioni necessarie si porterebbe al collasso la rete di CAF e Patronati. Per questo ci auspichiamo che il Governo corregga le norme evidenziate, salvaguardando il sostegno alla famiglia di tutti i lavoratori dipendenti.».