ZULLO: «…il clientelismo, la prostituzione della politica, il mercato delle vacche aleggia in tutte le articolazioni regionali e se questi colleghi sono veramente dalla parte dei cittadini, come vogliono far credere, non dalla parte di se stessi, come affermiamo noi, avviino un’azione moralizzatrice su tutte le articolazioni regionali e su tutta l’attività di Emiliano sedendosi al tavolo con noi e non condividendo banchetti con Emiliano.».
di Redazione —
«Il buon politico deve saper prevedere gli effetti di una procedura o di una norma, non può intervenire solo quando i guai si sono consumati. Ce lo insegnano gli indiani che per avvertire il pericolo non avevano altra possibilità di mettere l’orecchio a terra e sentire il galoppo dei nemici arrivare da lontano. Senza questo metodo si viene travolti.
Noi di Fratelli d’Italia, gli effetti devastati della nomina di un politico e non di un tecnico, leader di un movimento politico personale camuffato da civismo, come direttore generale dell’agenzia che dà lavoro in Puglia, li abbiamo avvertiti fin dall’inizio. Fin dalla nomina a commissario straordinario e quando fu emanato un bando ‘farsa’ per la trasformazione in direttore generale abbiamo portato in aula tutti i curricula degli altri candidati, tutti tecnicamente più preparati sulla materia lavoro rispetto al politico Cassano, ma nessuno ci ha dato retta.
Neppure i proponenti di una legge che, oggi, ci dà ragione: è stato un errore mettere un politico a gestire il LAVORO, perché era inevitabile che la distorsione elettorale avrebbe inquinato tutta l’attività.
Mi chiedo: perché Amati, Mazzarano, Mennea e Tutolo non ci hanno sostenuti? Perché non hanno votato i nostri emendamenti, le nostre mozioni o sostenuto le nostre interrogazioni?
È prevalsa in questi colleghi la voglia di apparire quando devono vivere la notte dei lunghi coltelli nel PD e nella maggioranza. Non è la prima volta che cambiano idea ed usano i propri convincimenti a seconda della convenienza del momento. È successo con la Commissione di indagine sul COVID votata in Commissione e disconosciuta in Consiglio e oggi sull’ARPAL, salvata da loro stessi in Consiglio quando noi li mettevamo in guardia, ora, pronti a chiudere la stalla, a buoi scappati.
Si, a buoi scappati: perché ormai quello che Cassano doveva fare nel doppio ruolo di manager e politico l’ha già fatto, ma si sa, gli estimatori del ‘Gattopardo’, in questa maggioranza in Regione, vengono fuori come funghi, cambiare per sostituire il potere clientelare nelle mani di uno distante da loro per metterlo nelle mani di altri vicino a loro. È l’antipasto per iniziare il banchetto, perché aspettano che Emiliano si sieda a tavola con loro, per accontentarli con un dolce e là partirà la ritirata.
Siamo severi nei giudizi? Può darsi, ma sta a loro smentirci: il clientelismo, la prostituzione della politica, il mercato delle vacche aleggia in tutte le articolazioni regionali e se questi colleghi sono veramente dalla parte dei cittadini, come vogliono far credere, non dalla parte di se stessi, come affermiamo noi, avviino un’azione moralizzatrice su tutte le articolazioni regionali e su tutta l’attività di Emiliano sedendosi al tavolo con noi e non condividendo banchetti con Emiliano», dice Ignazio Zullo, capogruppo in Regione Piglia di Fratelli d’Italia, riguardo l’ARPAL, Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro, che sembra essere solo la punta dell’iceberg della politica clientelare, chiedendo di avviare un’azione moralizzatrice a 360 gradi su tutte le articolazioni regionali e su tutta l’attività di Emiliano.